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Yoga con i cuccioli? Se ami i cani meglio di no

La denuncia arriva da Lav che a fine 2023 ha ricevuto le prime segnalazioni. La pratica del Puppy Yoga è arrivata in Italia dopo essere esplosa nel nord America e in Gran Bretagna. «Le proteste verso questa pratica sono tante e in tutti i Paesi», spiega Alessandra Ferrari responsabile animali d’affezione di Lav. L’associazione ha inviato richiedete di approfondimento alle autorità sanitarie e forestali

di Antonietta Nembri

«Adesso che anche il tg satirico di Striscia ha dedicato un paio di servizi al fenomeno Puppy Yoga spero che nel nostro Paese si accendano i riflettori su questa pratica, anche se noi abbiamo iniziato a interessarci del problema a fine 2023». A dirlo è Alessandra Ferrari, responsabile animali d’affezione della Lega anti vivisezione – Lav

Il Puppy yoga è una moda che arriva da oltreoceano via Gran Bretagna e Francia. Alla normale lezione di yoga è affiancato l’uso di cuccioli da accarezzare, stropicciare per il benessere delle persone. «Ma al benessere degli animali ci pensano?» si chiede ancora Ferrari.

Fenomeno in crescita

La rappresentante della Lav spiega che all’associazione le prime segnalazioni della pratica sono arrivate da Milano, Roma dove hanno aperto i primi centri, ma «nel giro di pochi mesi ne sono sorti un po’ dappertutto sia nelle grandi come nelle piccole città. Tuttavia non si può trattare di pet therapy dal momento che in questo caso i cani devono essere adulti, ci sono delle linee guida, gli animali vengono addestrati e questo non può avvenire prima di una certa età. Inoltre i centri dove si eroga la pet therapy devono essere autorizzati». 

Ci sono tanti quesiti su questa pratica: «Le persone che ci hanno scritto chiedono se sia tutto regolare. Per questo abbiamo fatto richieste specifiche alle Ats e alle Asl, ai carabinieri forestali» continua, spiegando che innanzitutto i cuccioli per i primi 60 giorni non dovrebbero essere allontanati dalla madre, inoltre tutte le profilassi vanno fatte dopo i due mesi… 

Una classe di Puppy Yoga – foto da ufficio stampa

«Ci chiediamo anche se siano microcippati… insomma i dubbi sono tanti, ma quello principale riguarda il rischio di un maltrattamento etologico. Questi cuccioli vengono mercificati, maneggiati da tante persone, spesso ci hanno detto che non vengono fatti bere per non sporcare la palestra», osserva ancora Ferrari. 

Un fenomeno internazionale

Del fenomeno si è occupata anche la Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals – Rspca (l’organizzazione britannica contro il maltrattamento animali) che già a luglio scorso aveva denunciato la pratica di moda invitando gli amanti degli animali a non praticarla evidenziando la totale mancanza di benessere per i cani.

Lav ha risposto alle segnalazioni ricevute nei mesi scorsi sottolineando, non solo che attività di questo tipo «rappresentano solo una vetrina per commercianti senza scrupoli che considerano i cuccioli solo alla stregua di merce da mostrare e vendere, ma anche tutti i rischi correlati ad una socializzazione forzata da cui i cuccioli non traggono alcun vantaggio, anzi. L’approccio con i cuccioli in un contesto dove sono proposti in questo modo, facilita la percezione dell’animale come oggetto da acquistare, senza quindi considerare ciò che realmente comporta dividere la vita con un cane». 

In apertura photo by Elena Mozhvilo on Unsplash


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