Welfare & Lavoro

Anche i cittadini europei subiscono discriminazioni…

Il difensore civico sul caso della discriminazione in Italia di un cittadino europeo

di Redazione

Difensore civico: Werner Palla Provincia Autonoma: Bolzano Settore: Legislazione comunitaria Caso: Discriminazione in Italia di un cittadino europeo Il requisito della cittadinanza italiana può divenire elemento di discriminazione se preclude la possibilità a un cittadino straniero dell’Unione Europea di partecipare, ad esempio, al concorso indetto in Italia per l’assegnazione di una borsa di studio. È accaduto a Bolzano e sebbene il caso ha una sua particolare specificità, può ben rappresentare l’evoluzione nel campo dei diritti dei cittadini europei.Ci spiega il difensore civico della Provincia Autonoma di Bolzano: il signor K.P. vive e lavora da alcuni anni in Alto Adige. Recentemente ha presentato una domanda per una borsa di studio, ai sensi di una legge provinciale (e precisamente la L.P. 11.5.1988, n.18), per l’incentivazione dell’apprendimento della seconda lingua. Ma la legge provinciale prescriveva il requisito della cittadinanza italiana per poter beneficiare del sussidio economico. Per questo motivo, la domanda di K.P. è stata respinta. Il Centro di Diritto Europeo presso l’Università di Innsbruck ha però ritenuto inconciliabile questa disposizione della legge provinciale con la più ampia normativa europea. Nonostante ciò, la Giunta provinciale ha rifiutato di modificare il regolamento. Ma il caso non si è fermato qui. È stata investita della questione anche la competente Commissione europea che ha accertato l’inammissibile discriminazione compiuta ai danni del signor K.P. rispetto ai cittadini italiani residenti in Alto Adige. Ed è stato rilevato che K.P. avrebbe potuto appellarsi al disposto dell’art.48 del Trattato Europeo e all’art.7, comma 2 della Direttiva CEE 1612/68 senza peraltro necessità di far riferimento alle disposizioni del bando di concorso in contrasto con la normativa comunitaria. Il difensore civico ha raccomandato alla Giunta provinciale di conformarsi al dettato della legislazione europee. Una raccomandazione che è giunta a buon fine visto che l’amministrazione provinciale ha adeguato, secondo i dettami europei, le disposizioni della legge provinciale.


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