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Danni da trasfusioni: quante difficoltà per essere risarciti

Caso emblematico delle difficoltà che incontra la vittima per far valere i propri diritti.

di Redazione

Nel delicato problema delle infezioni virali contratte da trasfusioni di sangue, l?intervento del Difensore civico ha sbloccato la trasmissione della documentazione negata da un presidio ospedaliero. Caso emblematico delle difficoltà che incontra la vittima per far valere i propri diritti. Nella vicenda raccontata da Massimiliano Quercetani, Difensore civico di Follonica, la vittima (chiamata per convenzione sig. Rossi), ha saputo nel ?97 dal suo medico curante di aver contratto l?epatite post-trasfusionale con la possibilità, prevista dalla L. 210/92 di chiedere il risarcimento danni. La legge stabilisce che deve essere provato che l?evento trasfusionale sia causa della patologia contratta. Impresa non facile, soprattutto se l?evento non è troppo recente. Capita spesso, spiega il Difensore civico, che ?i registri di cartelle cliniche, i registri operatori, le schede anestesiologiche, i registri di carico e scarico dei centri trasfusionali, siano documenti andati persi, oppure oggetti di scarto talvolta anche in assenza del nulla-osta della competente soprintendenza Archivistica?. Il sig. Rossi, ricostruito il quadro clinico, ha circoscritto le ipotesi ai ricoveri, avvenuti nel ?64 e nel ?76 in due diversi ospedali. In un caso la cartella clinica è stata rinvenuta e trasmessa, nel secondo l?ospedale ha risposto negativamente. La vicenda è giunta all?attenzione del Difensore civico di Follonica che, con il difensore regionale, ha assistito il sig. Rossi. Solo dopo 5 mesi si è riusciti ad avere la cartella mancante. Individuato l?evento trasfusionale responsabile, pare, ci informa in questi giorni il Difensore civico ?gli sia stato riconosciuto il diritto all?indennizzo?. La legislazione vigente sull?indennizzo per danni provocati da trasfusioni (L. 210/92 e 238/97) ha punti critici tra cui l?ammissione delle prove testimoniali per la documentazione clinica andata persa o oggetto di scarto archivistico, evidenziati in una petizione inviata dal Difensore civico al Parlamento.


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