Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Media, Arte, Cultura

Barriere e locali indecenti Così l’Asl è stata condannata

Torna in primo piano il problema delle barriere architettoniche. Sono ancora molte le difficoltà che i portatori di handicap incontrano per accedere liberamente in luoghi pubblici.

di Redazione

Torna in primo piano il problema delle barriere architettoniche. Sono ancora molte le difficoltà che i portatori di handicap incontrano per accedere liberamente in luoghi pubblici. Una legge (la 104/92) e, soprattutto, un atto di civiltà non riconosciuti. Ma ci sono anche segnali confortanti, come dimostrano le cronache di questi ultimi giorni. A Foligno, ad esempio, è stata appena realizzata una guida su spazi e locali nel Comune senza barriere e nel Potentino è stato sottoscritto un accordo tra più amministrazioni per l?eliminazione nelle scuole delle barriere. Diverso il caso affrontato dall?avvocato Amatori, Difensore civico del Comune di Rimini, al quale sono state presentate diverse segnalazioni sulle barriere nella Asl della città. La vicenda merita di essere raccontata per l?aspetto paradossale che la contraddistingue. Una persona disabile ha lamentato il trattamento ricevuto dalla Asl dove si è recato per un nuovo accertamento della sua invalidità totale, visita resasi necessaria per ottenere il rinnovo del permesso per l?accesso al centro storico di Rimini. L?impossibilità di accedere ad un piano superiore per la presenza di barriere architettoniche, costringeva la commissione medica a svolgere la visita al piano terra, in uno spazio a ridosso della strada, aperto al pubblico. Una situazione di promiscuità e senza la minima tutela della dignità della persona che ha provocato la reazione di chi in quella condizione veniva visitato. La vicenda è arrivata sul tavolo del Difensore civico che ha chiesto all?azienda sanitaria di eliminare il problema. «Ho dovuto», ci spiega l’avvocato Amatori, «puntare i piedi per far capire che non era decoroso effettuare le visite in queste condizioni. Alla fine, la questione si è risolta da sè perché la Asl ha cambiato i locali e i nuovi non presentano barriere architettoniche. Ma questo caso dimostra ancora una volta quanta strada deve essere fatta per la piena affermazione dei diritti delle persone disabili.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA