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Che guai per il pensionato se l’Ente sbaglia data

Per un errore dovuto all'ente previdenziale, una signora ha rischiato di dover pagare un importo quasi doppio rispetto al dovuto per un riscatto a fini pensionistici.

di Redazione

Per un errore dovuto all?ente previdenziale, una signora ha rischiato di dover pagare un importo quasi doppio rispetto al dovuto per un riscatto a fini pensionistici. È il caso presentatosi ad Alessandro Barbetta, Difensore civico della Regione Lombardia. La signora aveva, infatti, chiesto all?Inpdap di riscattare tre anni di studio effettuati presso una scuola superiore di servizio sociale. La domanda era stata spedita a mezzo lettera raccomandata e l?avviso di ricevimento riportava il timbro con la data del 13 febbraio 1991. Tre anni dopo, la signora riceveva il decreto di riscatto, il provvedimento con cui l?istituto previdenziale accordava il riscatto stabilendo l?importo da pagare. Ma nel decreto veniva indicata come data di presentazione della domanda il 13.12.1991 e non il 13.2.1991 come, invece, attestato dall?avviso di ricevimento della raccomandata. La signora, per non incorrere nella decadenza dal diritto alla rateizzazione dell?importo da pagare per il riscatto, ha inviato nel febbraio 1994 una dichiarazione di accettazione del pagamento in forma rateale chiedendo però la correzione di quello che, a rigor di logica, appariva come un semplice errore formale. Nonostante solleciti telefonici e scritti, l?ente non ha mai comunicato di aver provveduto a correggere il decreto. Alla fine, la signora ha deciso di rivolgersi al Difensore civico. Secondo un rapido calcolo, il contributo di riscatto determinato dall?Inpdap in base all?errata data risultava circa il doppio di quanto invece dovuto effettivamente. E questo perché l?onere di riscatto va calcolato sulla base della retribuzione percepita alla data di presentazione della domanda. Un banale errore di trascrizione aveva comportato una sensibile differenza di oneri a carico della signora. L?Inpdap, sollecitata dal Difensore civico, ha successivamente comunicato di aver provveduto ad emettere un nuovo decreto di riscatto.


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