Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Welfare & Lavoro

Edifici pubblici, il 2 per cento dei restauri va in opere d’arte

Una legge prevede che in caso di lavori su edifici pubblici il 2% del costo complessivo sia destinato all’acquisto di opere d’arte per abbellire gli edifici.

di Redazione

Una legge di mezzo secolo fa prevede che in caso di lavori su edifici pubblici il 2% del costo complessivo sia destinato all?acquisto di opere d?arte per abbellire gli edifici. La legge è sconosciuta ai più e sostanzialmente ignorata. Non dall?ufficio del difensore civico di Foligno che ne ha fatto un caso emblematico che si trascina da anni. Tutto nasce nel ?93 per l?istanza di un cittadino che chiede l?applicazione della L. n. 717 del 1949 ?Norme per l?arte negli edifici pubblici?, nel caso della costruzione della nuova ala di palazzo Trinci-Deli. L?ufficio dell?ombudsman ha interpellato il Comune e poi la Regione, che segue i lavori attraverso una concessionaria. La Regione, nel ?97, risponde che ?le somme riferite agli adempimenti di cui alla L. n. 717/49, preso atto che i lavori riguardano il restauro di un bene artistico e monumentale che fa da contesto alla biblioteca, siano nella fattispecie da individuare nel finanziamento già speso per riattivare un bene artistico quale Palazzo Trinci-Deli?. Un vero «aggiramento della norma, sia nello spirito sia nella sostanza», sostiene il difensore civico Pietro Fabbri che si rivolge direttamente al Presidente della Giunta per chiedere spiegazioni, altrimenti si troverebbe costretto a rivolgersi all?autorità giudiziaria. Per sciogliere i dubbi, viene interessato l?ufficio Affari Giuridici della Regione per avere parere legale e sapere se sussistono gli obblighi, come sostiene il difensore civico. Il responso è quello atteso da Fabbri: «Si ritiene che la Regione debba rispettare, per ciò che concerne la nuova ala dell?edificio, l?obbligo imposto dall?art. 1 L. n. 717/?49» e pertanto «si invita la società (concessionaria) a riservare sulle somme a disposizione la quota del 2% da destinare all?abbellimento dell?edificio mediante opere d?arte, precisando che sarà cura della Regione e del Comune, realizzare quanto previsto nella predetta legge». 91 milioni, secondo Fabbri, su un totale speso per il fabbricato di 4.553 milioni. Una goccia nel mare se la legge venisse rispettata in tutta Italia.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA