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Authority, le riunioni devono tenersi nella sede designata.

Fa riflettere il caso sottoposto da Giuseppe Fortunato, difensore civico della regione Campania, nella lettera al presidente dell' Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni.

di Redazione

Fa riflettere il caso sottoposto da Giuseppe Fortunato, difensore civico della regione Campania, nella lettera al presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni. Dallo scorso ottobre i commissari mancano del tutto collegialmente da Napoli e ogni riunione si effettua a Roma, anche se la legittima sede è, appunto, Napoli. «L’autorità da lei presieduta», scrive Giuseppe Fortunato, «istituita con la legge 31 luglio 1997 n. 249, ha sede in Campania e precisamente a Napoli. La localizzazione di tale sede in Campania è stata valutata da esponenti del mondo politico, imprenditoriale, della pubblica amministrazione e della vasta opinione pubblica, come un importante fattore di sviluppo e un concreto riconoscimento per l’economia meridionale. Ebbene, con sempre maggior frequenza i commissari dell’autorità hanno spostato il loro centro di gravità e adottano importanti decisioni a Roma. (…) In tali scelte o non vengono informalmente adottate motivazioni non congrue (addirittura si parla di condizioni di salute del commissario Alessandro Luciano)». E sottolinea: «Non abbiamo mai saputo che Organi nazionali (Parlamento, Governo, Corte Costituzionale, Enti pubblici, altre Autorità), quando è malato un campano, si riuniscono a Napoli. Sarebbe assurdo! Così come sarebbe assurdo riunire un organo nazionale in sede diversa, per esempio a Piacenza, Forlì o Enna perché lì c’è un componente di tale organo che è malato. (…) A Roma in via dei Crociferi è stata infatti stabilita una cosiddetta sede di rappresentanza che non solo è un inutile duplicato che provoca notevole spreco di denaro per i contribuenti ma sostanzialmente è un luogo che esautora sotto rilevanti aspetti la sede centrale». Giuseppe Fortunato conclude affermando tra l’altro: «Codesta Authority, così come il difensore civico, proprio perché è posta dall’Ordinamento in posizione di indipendenza, è massimalmente tenuta al rispetto formale e sostanziale delle leggi».


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