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Diritti dietro le sbarre un Ombunds per garantirli

E' necessario istituire la figura dell'ombudsman anche per coloro che si trovano in carcere, per individuare nuove forme di controllo della legalità nei luoghi di detenzione.

di Redazione

E’ quanto ribadito a un convegno internazionale tenutosi a Roma lo scorso 28 gennaio promosso da Antigone e Amnesty International sul tema “Diritti umani e privazione della libertà personale”. Si tratta di una proposta già fatta propria da alcuni senatori (Salvato, Manconi, Russo Spena e altri) in un disegno di legge presentato un anno fa. Il progetto, articolato in 14 articoli, fonda la propria motivazione nel fatto che è “necessario individuare nuove forme di controllo della legalità nei luoghi di detenzione senza mettere in discussione quelle esistenti, al fine di istituire un nuovo soggetto di controllo e verifica delle condizioni di detenzione, che per procedura di nomina e per cultura giuridica garantisca una effettiva terzietà”. L’efficacia di questo strumento è testimoniata dall’esperienza già in atto in molti paesi europei dove la creazione di un difensore civico ha prodotto importanti risultati. In Scozia, ad esempio, la presenza di un ombudsman ha “favorito un miglioramento nei rapporti tra personale e detenuti e dato legittimità alla procedura dei reclami nel sistema interno” come ha raccontato James MacManus, difensore civico uscente, intervenuto al convegno. Proprio l’allentamento delle tensioni, la mediazione, la funzione di deterrenza rispetto a tentazioni di maltrattamenti sono alcuni dei motivi alla base della proposta di creazione di un ombudsman delle carceri anche nel nostro Paese. Ma come potrebbe intervenire? Ad esempio, abbreviando i tempi per un ricovero ospedaliero, dando informazioni sull’accesso al patrocinio gratuito per i non abbienti, sollecitando l’effettuazione di lavori necessari per migliorare le condizioni igienico-sanitarie dell’istituto, garantire tramite visite ispettive il rispetto di standard minimi di trattamento. Una figura terza rispetto alle amministrazioni per tutelare i diritti dei detenuti e favorire un carcere sempre più trasparente.


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