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Se il concorso si trasforma in una farsa si può ricorrere

Uso di cellulari, presenza di estranei, schede consegnate in buste non sigillate, persone in divisa che aiutavano i candidati.

di Redazione

Uso di cellulari, presenza di estranei, schede consegnate in buste non sigillate, persone in divisa che aiutavano i candidati. Ne sono successe di tutti i colori al concorso pubblico per 144 posti di Vigile Urbano nel Comune di Napoli, svoltosi nel ?99. Troppe per passare inosservate. Ai concorsi, si sa, qualche foglietto può svolazzare, qualche suggerimento può bucare il muro del silenzio imposto dalla sorveglianza, qualche consiglio tra candidati…ma tutto entro certi limiti. Durante il concorso, forse troppo ambito visto che i posti “sicuri” sono sempre i più ricercati, freni e limiti pare non ce ne siano stati. Molti candidati si sono rivolti al difensore civico per chiedere giustizia. E hanno raccontato cos’è accaduto. Quel che vien fuori è un girone di inferno, un campionario di quel che non dovrebbe mai accadere ai concorsi pubblici. Cellulari accesi durante l?esame, appunti, calcolatrici, libri di concorso, agende elettroniche usati nell?indifferenza del personale di sorveglianza. Troppi estranei presenti in sala, molti ad aiutare i candidati. C?è chi ha visto vigili urbani suggerire o, distolti dal loro compito di sorveglianza, fare da baby sitter ai bimbi di qualche candidata. A fine prova, c?è chi ha consegnato il testo nella busta senza averla sigillata, un candidato ne ha visti altri che non hanno consegnato le buste al personale di servizio ma le hanno mostrate nel parcheggio. Molte contestazioni pure per le condizioni ambientali: per tanti il Palamaggiò di Caserta si è dimostrato struttura inadeguata. Duro il difensore civico che ha chiesto al Comune di Napoli di annullare la prova e ha trasmesso gli atti anche alla Procura per ulteriori accertamenti. «Non c?è da tutelare solo un interesse legittimo di ogni singolo candidato che ha denunciato i fatti – spiega Giuseppe Fortunato – ma anche un interesse pubblico perché il fine di ogni concorso è quello di selezionare i migliori. In questo caso le prove sono state effettuate in modo illegittimo e indecoroso». Ora si attende la risposta del Comune di Napoli.


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