Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Welfare & Lavoro

Ma le procedure ordinarie non sempre sono sufficienti

di Redazione

Ancora un caso di contravvenzione ingiustificata che ha richiesto l?intervento, con successo, del difensore civico. I fatti: lo scorso anno una signora riceve un verbale di contravvenzione elevato da un vigile urbano di Roma per aver fatto uso, durante la guida del proprio autoveicolo, di un telefonino cellulare. La signora, dipendente pubblica, quel giorno si trovava sul posto di lavoro in provincia di Bolzano. Può dimostrarlo grazie ad una documentazione. Non è mai stata a Roma, non ha mai ceduto ad altri la sua autovettura e non ha mai posseduto un telefono cellulare. Decide di contestare immediatamente la multa e presenta ricorso alla Prefettura di Roma. Ma le motivazioni sebbene documentate vengono ritenute infondate: il ricorso è rigettato. A questo punto, la signora si rivolge a Werner Palla, difensore civico della Provincia di Bolzano, che interviene direttamente presso il Capo di Gabinetto della Prefettura di Roma ricostruendo il caso e sollevando l?inspiegabile decisione adottata dall?ufficio di respingere il ricorso presentato dalla signora. L?intervento raggiunge il suo obiettivo: il caso viene archiviato perché gli elementi giustificativi presentati vengono ritenuti fondati. La vicenda della signora è emblematica per almeno due aspetti. Il cittadino, attraverso le procedure ordinarie spesso non riesce ad ottenere giustizia nonostante abbia tutti gli elementi per invocarla. La signora, infatti, presenta un normale ricorso che viene però respinto. Solo con l’intervento del difensore civico, che può relazionarsi coi diversi settori della pubblica amministrazione, la Prefettura riconosce l?errore e decide di archiviare il caso. Inoltre, come spiega Werner Palla, «accade spesso che il cittadino, visto il modesto importo della contravvenzione, sia indotto a pagare spontaneamente ammende manifestamente ingiustificate pur di evitare fastidi e lungaggini burocratico-giudiziarie che comportano spese spesso più onerose dell?importo della stessa contravvenzione».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA