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Solidarietà & Volontariato

Turismo responsabile: la vacanza cambia faccia

Mete di ogni tipo, costi contenuti, divertimento e soddisfazione assicurati. Così migliaia di italiani hanno scelto vacanze solidali

di Carlotta Jesi

L? ultimo trend dell?estate 2000? Non fidatevi di chi, scuole di vela e commesse di Prada in testa, per i prossimi mesi ci vorrebbe tutti in giacche a vento sintetiche e scarpe antiscivolo a imitare le gesta di Luna Rossa. Le vacanze più amate dagli italiani – giovanissimi, over 60, single o con prole – sono una nuova formula ?all inclusive?: un tutto compreso di divertimento, impegno sociale, nuove amicizie, sport, immersione nella natura, condivisione, crescita culturale, corsi di lingue, sostegno a chi ha bisogno e prezzi bassi. Vacanze solidali, insomma. Al mare o in solitarie vette tibetane, a piedi o a cavallo, in Italia, nel cuore dell?Africa o in Polinesia: viaggi e campi estivi in giro per il mondo che, oltre a una bella abbronzatura, lasciano esperienze indimenticabili da imprimere nel cuore. E, perché no?, anche sul curriculum vitae. Opportunità uniche che, a partire da questo numero e per tutta l?estate, ?Vita? vi segnalerà con indirizzi, prezzi e numeri utili in un apposito inserto da staccare, conservare e consultare per organizzarvi le vacanze. Una guida ragionata all?estate Duemila cui non poteva mancare un?introduzione sugli aspetti più importanti, nuovi e divertenti delle vacanze solidali. Eccola, e buona lettura…. I numeri Con chi vado in vacanza? Inutile negarlo: quello della ?compagnia? è uno dei problemi su cui i vacanzieri si interrogano per tutta la vita: a sette anni non vuoi partire da solo se non c?è almeno un compagno di scuola, a 15 se gli amici non sono quelli giusti, dai 20 ai 30 se ci sono solo coppie, a 40 se hanno troppi figli o ne hanno e via così fino a compiere un secolo. Bè, state tranquilli: le vacanze solidali hanno una risposta per tutti. Tra i 5 mila bambini dai sei ai quattordici anni che solo il Wwf attende quest?anno per i suoi campi estivi, difficilmente i vostri figli avranno problemi di solitudine. E crisi di malinconia sono assolutamente da escludere per gli adulti. Secondo l?Associazione Italiana Turismo Responsabile, una rete di 26 realtà non profit che offrono vacanze solidali (vedi tutti gli indirizzi nel box), ogni anno fanno turismo sociale, missionario e campi di lavoro circa 100 mila persone. «Ventimila nella sola Lombardia», spiega il presidente dell?Aitr Alfredo Somoza, «una cifra che lascia sbalorditi gli stessi organizzatori dei campi». Compresi Legambiente e Wwf, associazioni leader nel turismo a sostegno dell?ambiente che rispettivamente organizzano 340 e 200 campi in Italia o all?estero e, ogni anno, organizzano la solidarietà estiva di circa 30 mila persone. Dai 6 anni in su e per il 60% di sesso femminile. Un vero e proprio esercito di eco volontari cui si aggiungono i quasi 16 mila che tutte le estati partecipano agli 800 campi solidali del Servizio Civile Internazionale, i 300 che scelgono Mani Tese, molti dei 5000 soci dei Gruppi Archeologici Italiani e centinaia e centinaia di altre persone. Le offerte non mancano e i prezzi sono alla portata di ogni portafoglio. Provare per credere….. I prezzi Che il vostro campo estivo sia a pochi chilometri da casa o dall?altra parte del mondo, costerà di meno se ai volontari è richiesto un grosso impegno lavorativo e di più se per una settimana o 15 giorni vi limiterete a camminare e osservare la natura. «Una settimana di trekking lungo la Costiera Amalfitana, per esempio, costa 600 mila lire a testa tutto compreso», spiega Silvia Ferrario della Lipu, «ma il prezzo scende intorno alle 200 mila lire settimanali se l?estate volete passarla a monitorare le abitudini di lupi o aiutare piccole tartarughe». Attività troppo normali per la prima estate del Nuovo Millennio? Poco male: spendendo appena un milione potrete seguire le tracce dei delfini veleggiando per l?arcipelago toscano su una nave scuola del Wwf. Oppure organizzarvi un coast-to-coast dal mar Ionio all?Egeo attraversando in mini van la Grecia orientale per conoscerne da vicino popoli e tradizioni con meno di 3 milioni volo incluso. E se, senza oltrepassare l?equatore, desiderate immergevi con sub esperti tra i reperti di antiche civiltà, con 750 mila lire comprensive di attrezzatura e ricarica di ossigeno per le bombole potrete partecipare alle settimane di archeologia subacquea organizzate per tutta l?estate lungo la nostra penisola dai Gruppi Archeologici Italiani. Insomma, ce n?è per tutti. E qualunque sia la vostra scelta, preparatevi a versare una quota della vostra vacanza nella ?cassa comune? che, dalle missioni africane ai campi di lavoro in cui si rimettono in sesto strade e monumenti del Vecchio continente, è il primo tratto distintivo di una vacanza solidale. Il secondo, garantiscono il Servizio Civile Internazionale, Mani Tese e tutte le associazioni che aderiscono all?Associazione Italiana Turismo Responsabile, è : «Un prezzo trasparente. Di cui saprete esattamente quanta parte viene usata in costi di gestione e quanta, effettivamente, per aiutare chi ha bisogno». Si tratti di un gruppo di ragazzi disabbeli da accompagnare al mare, profughi cui ridare fiducia nel prossimo o comunità indigene con cui scoprire i segreti dell?Amazzonia per meno di due milioni al mese. Novità: vacanze solidali in famiglia Chi l?ha detto che a essere solidali non si possa provare tutti insieme, divertendosi e magari scoprendo un nuovo significato dello stare in famiglia? Certo non le 50 famiglie italiane che l?anno scorso hanno partecipato alle vacanze per padri, madri, nonni e figli organizzate dal Wwf. «Tanto apprezzate che quest?anno abbiamo quadruplicato l?offerta», spiega Antonio Gazzi, «con 11 proposte diverse dedicate a interi nuclei familiari in Abruzzo, Toscana, Lazio, Liguria e altri regioni». Per la maggior parte esperienze di vita in comune, in grandi case immerse nel verde e gestite da più famiglie, dove si impara a conoscere e rispettare la natura spendendo circa 600 mila lire a testa ogni sette giorni per gli adulti e 250 per i bambini. Prezzi vantaggiosi applicati anche dalla Lipu, che alle famiglie offre settimane verdi sul Delta del Po con escursioni naturalistiche in bicicletta o a cavallo e trekking avventurosi sull?Alto Appennino, e da molte altre associazioni italiane. Pronte agli ?sconti comitiva? ma, soprattutto, a dimostrare che è possibile divertirsi e crescere insieme ai propri figli senza parcheggiarli nei ?baby club? di anonimi e costosissimi club vacanze. La preparazione In vacanza è meglio andare informati e preparati, è una buona regola generale. Ma imprescindibile se l?estate volete passarla in una missione dall?altra parte del mondo, ad aiutare un popolo appena uscito dalla guerra o anche solo vivendo fianco a fianco con persone che parlano un?altra lingua. «La cosa più importante è informarsi bene sul tipo di progetto che si intende partecipare e sulla realtà storico-sociale del Paese», spiega Silvia Maraone dell?Ipsia, ong delle Acli che dal 1992 organizza campi solidali in Bosnia e approfonditi corsi di formazione prima della partenza. «Se il vostro compito è, per esempio, fare animazione con dei bambini scampati alla guerra dovrete sapere come reagisce un bimbo che ha visto le bombe. Prima di partire, inoltre, analizzate a fondo con l?associazione che organizza il campo quali sono le vostre aspettative, paure e cosa ci si aspetta da voi». Senza dimenticare almeno un?infarinatura della lingua straniera che dovrete parlare: scopo principale delle vacanze solidali è comunicare e interagire con persone di culture e interessi diversi, perdere quest?occasione per colpa di qualche parola straniera sarebbe un vero peccato. Come pure non essere sufficientemente preparati a vivere in gruppo: il volontario non si fa mai da solo, e chi sceglie una vacanza solidale deve essere preparato a lavorare da 4 a 8 ore, mangiare, dormire e comunicare a strettissimo contatto con altre quindici o venti persone. «?Team building? e ?spirito comunitario?», spiegano gli organizzatori dei campi del Servizio Civile Internazionale, «non sono solo belle parole, bisogna prepararsi a saper dare il meglio di sé anche con persone sconosciute e in situazioni difficili». Dimostrandosi flessibili se mancano acqua e cibo o, più semplicemente, di fronte a qualche membro del gruppo più ostinato e arroccato sulle sue posizioni degli altri. Insomma, tenendo ben in mente questi consigli, non vi sarà difficile passare un?estate divertente, economica, utile agli altri e, soprattutto, a voi stessi. I campi solidali vi aspettano, buona estate. Il vademecum del viaggiatore Prima di partire: ? Assicurazione: in generale sono gli enti che propongono vacanze solidali ad assicurare i volontari; verificate comunque sempre di avere una copertura assicurativa e dove non fosse prevista fatevela da soli. In tutti i Paesi Ue per ottenere assistenza sanitaria gratuita basta il modulo E-111 che potete richiedere alla vostra Asl. ? Profilassi: non sottovalutate mai i vaccini e cure previsti per entrare in un Paese straniero, soprattutto nel Sud del mondo. Un volontario con 40 di febbre o la malaria non serve a nessuno. ? Documenti: assicuratevi che non siano scaduti e informatevi bene su che tipo di documenti vi serviranno davvero. Per entrare nei Balcani, per esempio, basta la carta d?identità ma senza passaporto, una volta passato il confine, sareste perduti. Se dovete guidare una macchina, inoltre, verificate che la vostra patente valga anche all?estero. ? Formazione: i dialetti africano, albanese o boliviano non si imparano in poche settimane. Ma un?infarinatura di inglese e spagnolo vi sarà utile ovunque. Informatevi inoltre sulla storia, la cultura e la situazione economica del Paese in cui state per recarvi. Durante i campi: ? Spirito di adattamento: non tutte le vacanze solidali prevedono aria condizionata e alberghi a cinque stelle. Dimenticate le comodità cui siete abituati e, soprattutto, non giudicare mai chi siete venuti ad aiutare. ? Bagaglio: portate il minimo indispensabile, gare e sfoggi di eleganza sono l?ultima cosa che serve per la buona riuscita di un campo e la prima ad imbarazzare popolazioni che hanno bisogno di tutto. In generale, meglio lasciare a casa una maglietta in più del sacco a pelo. ? Spirito di gruppo: convivere e lavorare a stretto contatto con 15 o 20 persone non è facile. Tenete sempre in conto le esigenze e i pareri degli altri. Vivere in gruppo non significa imporre le proprie decisioni ma tira fuori il meglio dagli altri. ? Cassa comune: non rifiutatevi mai di versare la vostra quota nella cassa comune, condividere spese e risorse è uno delle prime attività per stabilire spirito di gruppo. Finita la vacanza: ? Rinnovare l?impegno: il bisogno di solidarietà non si esaurisce con l?estate e tanto meno quello di riflettere sulle esperienze fatte. Molte associazioni offrono corsi di approfondimento sui temi che avete affrontato, una buona occasione. ? Valutazioni dei progetti: per le associazioni che propongono vacanze solidali è un?attività importantissima che potrete contribuire a realizzare. Le opinioni e i racconti diretti contano più di qualsiasi dato o risultato. ? Proposte di nuovi progetti: certo non basta la buona idea di un volontario per lanciare un nuovo progetto di solidarietà, ma proposte, nuovi suggerimenti e consigli sono sempre i benvenuti.


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