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Giappone accetta di risarcire malati di lebbra

Il nuovo premier obbligato da una decisione del tribunale che rifonderà 30 miliardi agli ex segregati

di Gabriella Meroni

Il primo ministro giapponese Junichiro Koizumi ha deciso di non ricorrere in appello contro la sentenza che ordinava al governo di pagare i danni ai malati di lebbra che per anni erano rinchiusi in strutture semicarcerarie. La decisione di Koizumi fara’ sicuramente crescere la sua gia’ alta popolarita’ e aiutera’ il suo governo, che avrebbe potuto essere messo in difficolta’ dal processo. Il ministro della Sanita’, Chikara Sakaguchi, aveva infatti minacciato di dimettersi se il premier avesse deciso di appellarsi contro la sentenza. Prima dell’annuncio, Koizumi aveva incontrato alcuni ex lebbrosi che gli avevano chiesto di accettare la decisione del tribunale. L’11 maggio la Corte distrettuale di Kumamoto aveva emesso il suo verdetto, il primo in una serie di cause intentate contro la Legge per la prevenzione della lebbra del 1953: il governo doveva pagare 1,82 miliardi di yen (piu’ di 30 miliardi di lire) a 127 persone che avevno denunciato il mancato cambiamento nella politica del governo di isolare i malati di lebbra anche dopo il 1960, quando le nuove terapie consentivano il loro reinserimento negli ospedali normali. La Legge di prevenzione, abrogata solo nel 1996, confinava i malati in centri speciali dai quali non potevano uscire e dove venivano spesso sottoposti a sterilizzazione. Sono 1.700 le cause intentate contro il governo.


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