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Cnel, Authority, G8: intervista a Luigi Bobba (Acli)

"Rilanciare il Forum del Terzo settore e finire il percorso della legge 460 del '97 entro l'anno", questi gli obiettivi

di Giampaolo Cerri

Luigi Bobba, presidente delle Acli, presente al Meeting a discutere della legge sull’associazionismo, commenta per Vita, i decreti del Governo che hanno portato prima alla nomina dei rappresentanti del non profit nel Cnel e al varo del regolamento sull’Authority del Terzo settore. Vita: Cnel, un vittoria. Una vittoria, anche se si annunciano alcuni ricorsi al Tar… Luigi Bobba: Sì abbiamo convinto i sindacati a desistere. Ma c’è il ricorso di Confindustria, dell’Unione delle imprese assicuratrici, della Confartigianato che con le stesse motivazioni chiedono la incostituzionalità del provvedimento per quel che riguarda l’articolo 17 della legge. Un atteggiamento che dimostra una visione del Cnel da anni ’50, come se le parti sociali fossero solo quelle che producono beni economici e non anche ricchezze sociali. Ci confronteremo con loro sul piano giuridico costituzionale. Vita: Alemanno, intervenendo al convegno della sua area politica in seno ad An, ha promesso un difesa e il rilancio del Cnel e citava in termini positivi la nomina della rappresentanza per il Terzo settore come positiva. Bobba: Alemanno, insieme a Jervolino e Lucà, è stato uno degli estensori materiali della legge, quindi ha una visione aperta del Cnel. La visione di Alemanno è sempre stata quella di un ruolo molto attivo delle organizzazioni sociali. Un ruolo che doveva essere costituzionalmente riconosciuto. Vita: L’Authority, si procede. Anche un po’ a sorpresa. Cosa si aspetta? Bobba: Intanto che la cosa parta a settembre. Adesso il regolamento c’è ed è frutto delle osservazioni e del proposte fatte dal Forum per il Terzo settore. Adesso c’è da auspicare che si proceda a una buona e rapida scelta dei componenti. Il Forum aveva indicato una terna di nomi. Se il presidente venisse in qualche modo dalle segnalazioni che abbiamo fatto, tenendo conto della capacità di vivere il mondo associativo, sarebbe la cosa migliore. L’importante è che si parta per due ragioni. Primo perché il Paese e il Parlamento sappiano cosa è avvenuto a distanza di quattro anni dal decreto legislativo 460 perché se uno chiedesse oggi a qualche parlamentare cosa è avvenuto: se la legge ha funzionato, quante onlus sono nate, che cosa è stato prodotto, nessuno saprebbe rispondere. Quindi è importante che la neonata Authority faccia questa relazione al Parlamento per capire se occorra fare delle correzioni di rotta, rispetto al provvedimento originario. Il secondo punto riguarda i cosiddetti “titoli di solidarietà” che la nascita dell’Authority consentirà di far partire. Mi riferisco a quei i titoli che banche e finanziarie potranno emettere con un regime fiscale favorevole. Una chance per orientare flussi di risparmio verso organizzazioni non profit. Sarebbe davvero importante che, almeno queste cose partissero entro l’anno. Vita: Il dopo-Genova si sta dimostrando difficilissimo. Mai le associazioni sono state così divise e mai i temi per cui si erano mobilitate sono stati lontani dalla pubblica opinione, cancellati dalle questioni di pubblica sicurezza. Da dove si ricomincia? Bobba: Dal Forum del Terzo settore che è un luogo dove il mondo associativo già si confronta e si misura. Forse bisognerà dargli un taglio di maggiore iniziativa politica, meno legato alle (giuste) rivendicazioni in campo legislativo e fiscale, meno sindacale cioè. Credo che sia utile ripartire da lì, avendo in questo ambito tutto il patrimonio delle ong che sono poi i veri protagonisti del lavoro sul campo nel Sud del mondo. Ci sono quindi tutte le competenze e la capacità che occorrono. Bisogna osare e non lasciare spazio ad una deriva protestataria e un po’ ideologica. Occorre sapere prendere iniziative che sappiano interpretare una domanda che c’è, che è vera e che sarebbe sciagurato lasciare guidare su sentieri che non portano da nessuna parte.


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