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Usura: già erogati 37 miliardi del fondo antiracket

Le cifre sono state rese note dal Commissario di governo Tano Grasso

di Gabriella Meroni

Nel giorno in cui si ricorda l’assassinio per mano dei mafiosi dell’imprenditore Libero Grassi, il commissario governativo antiracket, Tano Grasso, a Palermo per partecipare alla commemorazione, rende noti i dati dell’attivita’ del fondo di solidarieta’ per le vittime delle estorsioni e dell’usura. Dall’insediamento del nuovo Comitato (21 dicembre 1999) al 24 agosto 2001 sono stati erogati oltre 37 miliardi a 284 operatori economici. Nelle 131 sedute dell’organismo sono state esaminate quasi 1.400 estanze. Per quanto riguarda le vittime di estorsione, che hanno diritto all’elargizione dell’intero importo del danno, il Comitato ha accolto 200 istanze (per quasi 28 miliardi, a fronte delle 111 approvate tra il ’94 e il ’99) e ne ha rigettato 223 (di queste, 139 perche’ i fatti non erano riconducibili a episodi estortivi). Per quanto riguarda le vittime di usura, che possono ottenere un mutuo senza interessi e di durata decennale, il Comitato ha accolto 84 istanze (per quasi 9 miliardi e mezzo, a fronte delle 73 approvate tra il ’97 e il ’99) e ne ha respinte 359. L’anno scorso in tutta Italia sono state registrate 3.442 denunce per estorsione. A guidare la classifica e’ la Sicilia con 517 denunce, seguono la Campania con 511, la Puglia con 374, la Lombardia con 331 e il Piemonte con 286 denunce. “E’ stato fatto un gran lavoro”, commenta Tano Grasso che poi rivolge il pensiero all’anniversario dell’imprenditore palermitano. “Con la riapertura dell’azienda di Libero Grassi – afferma – oggi si ribalta un’ipoteca negativa che ha pesato negli ultimi 10 anni sull’imprenditoria palermitana. La collaborazione tra la societa’ civile e le istituzioni e’ la risposta piu’ efficace alla mafia, anche se molto ancora si deve fare sul terreno giudiziario e su quello economico”. Grasso ha poi aggiunto: “Cosa nostra negli ultimi tempi ha maturato un atteggiamento di apparente non aggressivita’ . La mancanza di atti eclatanti di intimidazione e’ dovuta a due fattori: la debolezza della reazione degli imprenditori, e il fatto che pagano poco, ma pagano tutti. Insomma – ha concluso Grasso – ad una strategia aggressiva si e’ sostituita un strategia compatibile con il sistema economico”.


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