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Trapianti, una valanga di s

Il 72% degli italiani ha espresso parere favorevole alle Asl

di Gabriella Meroni

Trapianto di organi, una clamorosa sorpresa: ci si aspettava una raffica di no nelle dichiarazioni di volonta’ riguardanti la disponibilita’ a donare uno o piu’ organi dopo la morte, invece, esaminando i dati al 30 settembre presentati oggi dal dottor Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti, e’ emerso un boom di si’. Secondo quanto reso noto nella giornata conclusiva della riunione del Nord Italia transplant a Monastier (Treviso), su cento italiani che si sono presentati agli sportelli delle Asl per dichiarare anticipatamente la propria volonta’ in ordine alla donazione degli organi dopo la morte, ben il 72,1% si sono detti favorevoli alla donazione. La Regione che ha fatto registare la piu’ alta disponibilita’ alla donazione degli organi e’ la Val d’Aosta, con il 92%. Segue l’Umbria con il 91%, che precede la Campania con il 90% e l’Abruzzo con l’89%. Al quinto posto la Sardegna con l’88%; al sesto posto il Veneto, seguono il Piemonte con l’85% e la Calabria (83%), la Sicilia e Molise con l’82%, le Marche con l’80%, la Toscana con il 79%, il Friuli Venezia Giulia con il 75%, l’Emilia Romagna con il 74%, la provincia autonoma di Trento con il 70%, la Lombardia con il 68%, il Lazio e la Puglia con il 51%, la Liguria con il 50%, mentre la maggioranza dei no (60%) e’ della provincia autonoma di Bolzano). Oggi, nella giornata conclusiva dell’incontro del Nitp, si e’ parlato dello stato della ricerca nei trapianti di rene, fegato, polmone tessuti e del trapianto pediatrico. Il dottor Marco Lanzetta ha intanto annunciato che alla fine di novembre si incontreranno a Lione tutti i pazienti che hanno avuto una mano trapiantata.


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