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Usura: Regione e Misericordie alleate in Toscana

Presentata una compagna di sensibilizzazione della Giunta insieme ai volontari. Un servizio e un numero verde per offrire consulenza agli usurati

di Giampaolo Cerri

«Non cadere nell?usura. Se ti senti solo in una situazione di emergenza e non sai a chi rivolgerti, Regione Toscana e Misericordie ti danno un aiuto concreto». E? con questo slogan, che sarà trasmesso sulle dodici radio più ascoltate della regione (otto passaggi al giorno per otto giorni consecutivi, dal 7 al 14 febbraio), che prende il via la campagna 2002 per la prevezione dell?usura. Sono già pronti anche 500.000 depliant e 5.000 espositori che saranno distribuiti su tutto il territorio toscano. L?iniziativa è stata presentata stamani dall?assessore ai rapporti con i cittadini e alla cultura della legalità, Carla Guidi. Era presente anche Lelio Grossi, responsabile della commissione per la prevenzione dell?usura dell?Arciconfraternita di Siena. Regione e Misericordie offriranno ascolto, ma anche consulenze per piani personalizzati di rientro e garanzie alle banche per prestiti fino a 26 mila euro (50 milioni di lire) da rimborsare con rate mensili fino a 5 anni ad un tasso di due punti inferiore al prime-rate. Basterà rivolgersi al numero verde 800-860070, per poi essere successivamente indirizzati verso gli operatori della Misericordia più vicina. Venti, al momento, sono i centri di ascolto che operano in tutta la regione. «L?usura in Toscana ? commenta l?assessore Carla Guidi ? è spesso quella dell?usuraio singolo: soggetti che operano nei paesi, nel quartiere, nei luoghi di lavoro. Non si hanno notizie di criminalità organizzata ed il numero delle denunce penali è spesso limitato». «Affrontare il problema è comunque importante e la Toscana ? sottolinea ? si è dotata di una legge sull?usura fin dal 1996 ed opera già da quasi quattro anni assieme alle Misericordie, con interventi concreti». Il servizio, già attivo dal marzo del 1998, si rivolge a persone e piccole imprese: commercianti, artigiani e coltivatori diretti ma anche semplici famiglie che si trovano in difficoltà finanziarie. «Non si tratta di chi ha già firmato un ?patto con il diavolo?, per quelli ci sono altri fondi ? ha sottolineato Lelio Grossi della confraternita senese ? Serve però ugualmente forza e coraggio». Queste persone per via di protesti, pignoramenti o sovrindebitamento non sarebbero in grado di ottenere credito bancario: la loro situazione, magari, non è però così irrecuperabile. Ed è sulla base di questi requisiti che i volontari dei centri di ascolto selezionano le domande (che passano poi al vaglio del coordinamento senese) e propongono il rilascio delle garanzie in favore delle banche convenzionate, le quali sono al momento il Monte dei Paschi di Siena, la Federazione della Banche di Credito Cooperativo della Toscana e la Cassa di Risparmio di Firenze. Gli istituti successivamente, in piena autonomia, decidono sulla concessione dei prestiti.


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