Famiglia & Minori

Uranio impoverito: clamorosa uscita della Commissione militare

Commissione medica del ministero della Difesa ha riconosciuto la causa di servizio per un militare affetto da Linfoma di Hodgkin, dopo aver prestato servizio anche nei Balcan

di Redazione

Una commissione medica ospedaliera del ministero della Difesa, che ha riconosciuto la causa di servizio per un militare affetto da Linfoma di Hodgkin, dopo aver prestato servizio anche nei Balcani, ha ritenuto ”verosimile” che la malattia possa essere stata causata anche da radiazioni ionizzanti e dalla somministrazione di vaccini. Lo rende noto Domenico Leggiero, responsabile per le Forze armate dell’Osservatorio di tutela dei militari, delle forze di polizia e dei civili. ”L’eziopatogenesi delle patologie neoplastiche – ha osservato la Commissione, secondo quanto reso noto dall’Osservatorio – è sicuramente multifattoriale. Nel caso specifico è verosimile ritenere che il militare nell’espletamento dell’oneroso servizio anche in missioni fuori area (area balcanica) sia stato esposto a potenziali fattori di rischio omogenetico (radiazioni ionizzanti, vaccini) che possono aver svolto un ruolo concausale efficiente e determinante nella genesi della neoplasia linfoide”. ”Da anni – afferma Leggiero – l’Osservatorio sosteneva questa tesi e si è dovuto assistere alla morte di 13 militari, mentre la commissione Mandelli sulla Sindrome dei Balcani continua ancora nel suo lavoro di ricerca, affinché gli Enti ospedalieri militari dessero questa valutazione”. Una ”valutazione storica – secondo l’esponente dell’Osservatorio – che rimette in discussione tutte le teorie e i presupposti a suo tempo adottati per affrontare il caso uranio impoverito”. L’avvocato Tartaglia, legale dell’Osservatorio, ”ritiene il quadro della situazione chiaro e a questo punto – afferma Leggiero – si può procedere in giudizio al fine di ottenere un risarcimento adeguato, anche se, in considerazione delle numerose vittime, comunque parziale”. ”Siamo certi – prosegue – che questa esperienza possa rappresentare una fondamentale base di studio al fine di fornire ai vertici militari e politici dati utili per attuare quell’opera di prevenzione che deve essere alla base della tutela del personale”. Nello scorso mese di maggio, la seconda relazione della Commissione Mandelli – istituita dal Ministero della Difesa per stabilire le cause delle patologie dei militari italiani impegnati nei Balcani – evidenziò 11 casi di linfomi di Hodgkin nei circa 40.000 militari messi ”sotto osservazione”; quelli attesi, in base alla media nazionale dei registri tumori, erano 3,69. Le altre patologie furono invece al di sotto dei casi attesi. Proprio l’eccesso di linfomi di Hodgkin, definito ”statisticamente significativo”, indusse il ministero a disporre la prosecuzione e l’ampliamento dell’indagine scientifica ”per individuare le cause e i possibili fattori di rischio”.


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