Attivismo civico & Terzo settore

Le Fondazioni bancarie secondo Tremonti

Intervento del ministro all'Università di Macerata e attacco alla Fondazione Cariplo

di Riccardo Bonacina

Le fondazioni italiane ”devono essere fondamentalmente concentrate nell’attività non profit e la ”scelta del governo e’ di fare una separazione tra fondazioni e banca e valorizzare il ‘non profit’, l’università’ e la ricerca”. Lo ha detto, ipotizzando anche la trasformazione di alcuni atenei che lo volessero in fondazioni, il ministro dell’economia Giulio Tremonti intervenendo oggi all’inaugurazione del 712/o Anno accademico dell’ Università di Macerata, dove ha insegnato diritto tributario negli anni ’70. Secondo Tremonti, le fondazioni bancarie italiane devono essere ”meno bancarie, meno holding”, e invece strutturarsi di più sul modello delle grandi fondazioni americane, che hanno centinaia di ricercatori e non la struttura di holding. ”Questo paese e l’ università italiana – ha osservato Tremonti – hanno un fondamentale bisogno di investimenti nella ricerca, che devono e possono venire anche dalle fondazioni, le quali, attualmente sono più strutturate come holding e che invece devono strutturarsi come le grandi fondazioni americane”. Secondo Tremonti in Italia i vertici delle fondazioni bancarie a volte ”si occupano più delle Generali che dell’alzheimer”, mentre la riforma – ha spiegato – prevede la separazione delle attivita’ di fondazione e banca e un menù di scelte – tra le quali la ricerca e l’ università – sul quale le fondazioni possono concentrare la propria attività; ”la più grande delle fondazioni italiane – ha osservato ancora Tremonti – ha 33 dipendenti ed è una holding e non fa il mestiere che deve fare”. ”Io credo – ha osservato ancora Tremonti – che le fondazioni italiane, le quali per legge devono essere ‘non profit’ e debbano essere trasparentemente, fondamentalmente concentrate nell’attivita’ ‘non profit’, attualmente siano piu’ bancarie che fondazioni. La scelta del governo – ha continuato – é di fare una separazione tra fondazioni e banca e valorizzare il ‘non profit’, l’università e la ricerca”. Secondo Tremonti, poi, ”ci potrebbe essere l’ ipotesi di trasformare qualche università che lo voglia, perché fondamentale è l’autonomia, in fondazione con un’organizzazione diversa – ha precisato – meno burocratica”. Tremonti ha inoltre ricordato che il governo ha previsto che ”le invenzioni fatte negli atenei sono degli inventori con retrocessione delle ‘royalties’ alle università”, l’ inverso cioè di quello che accade in Usa, ”perché l’università italiana – ha motivato il ministro – è diversa da quella americana”. Tremonti infine ha ricordato che la detassazione degli utili riguarda anche la ricerca, ”vale a dire tutta l’ attività che prende forma in diritto, brevetti, marchi e opere dell’ ingegno” e che ”in ogni caso – ha concluso – il nostro obiettivo e’ di capitalizzare lo sviluppo”.


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