Media, Arte, Cultura

Ambiente: architetti progettano per gli homeless

Le loro creazioni in mostra a Padova

di Gabriella Meroni

L’automobile per homeless a pannello solare, il tessuto urbano (ispirato a Le Courbusier) che funge da carta geografica e coperta, le maschere per la citta’, il divano realizzato riciclando l’imballaggio di un armadio, il cappello con gli spilli (dalla duplice valenza simbolica legata al mondo della moda e alla violenza), i gioielli fatti con i pezzi di transistor… questi e molti altri sono gli oggetti in mostra allo stand dell’International Design Workshop del Sep Pollution. Un gruppo, formato da circa 40 tra artisti, architetti e designer del Triveneto che porta, per la prima volta in Fiera ‘Il nomade urbano’, progetto promosso in collaborazione con l’associazione ‘Per filo e per segno’. L’iniziativa e’ articolata in un laboratorio per giovani e in un ampio spazi espositivo di opere e creazioni artistiche. Lo stand, allestito secondo i criteri del Feng Shui dall’architetto Luisa Malatesta, e’ strutturato come una piazza e comprende, secondo le regole dell’antica arte orientale, tra le altre, le zone con il negozio, il giardino, l’area per la creativita’ e l’immaginazione. Internazional Design Workshop, associazione che promuove la cultura del design, opera dagli anni Novanta organizzando mostre e happening in collaborazione con le industrie e i negozi di arredamento. ‘Per filo e per segno’ e’ una associazione al femminile, nata allo scopo di condividere le diverse attivita’ ed esperienze del quotidiano. Tra gli aspetti piu’ significativi, i laboratori e le iniziative dedicate al riciclaggio, al riuso dei materiali usati e alla produzione artistica fatta con il trash.


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