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Turismo sessuale: un “sfizio” sempre più diffuso

La legge 269/98 obbliga gli operatori turistici a comunicare la punibilità anche all'estero degli italiani che fanno turismo sessuale. Ma ora si vuole fare di meglio. La Provincia di Roma trova

di Barbara Fabiani

Ecpat, Save the Children, Terres des hommes e Unicef sono le organizzazioni che hanno promosso e ottenuto la legge 269/98 contro il turismo sessuale , e che ora vogliono migliorare ulteriormente la normativa. La legge , infatti , prevede che i depliant e il materiale pubblicitario riportino obbligatoriamente una comunicazione in cui si avverte che i reati sessuali commessi da italiani all’estero sono comunque perseguibili dalla legge italiana. Un provvedimento che però dovrebbe durare solo tre anni dalla data di approvazione della normativa e che le associazioni ora vogliono rendere definitivo e anche più esteso. “Chiediamo che tale comunicazione sia ben visibile ed obbligatoria su tutti, ma proprio tutti i documenti, sia pubblicitari che burocratici. E che sia introdotto uno spot anche sui video mostrati a bordo degli aeroplani”, spiega Anna Orlandi dell’Unicef. “Dobbiamo assolutamente diffondere una cultura contraria al turismo sessuale. Mettere in allerta le coscienze di tutti, anche di quelli che a casa loro sono persone normali ma che in vacanza pensano di potersi permettere tutto”. Cresce, infatti, l’allarme delle associazioni che avvisano : “Il turismo sessuale non è una specialità dei pedofili patologici, ma una abitudine disumana di molte persone comuni, e quel che è più grave sempre più spesso anche giovani. Ciò che li spinge è l’autoindulgenza, un desiderio di potere e di “sesso senza relazione”; per questo, approfittando della miseria di certi paesi, abusano dell’infanzia e corrompono l’adolescenza senza quasi rendersi conto dell’immoralità e della criminalità delle loro intenzioni”. Mentre il turismo, se ben orientato al rispetto delle culture ospitanti, può essere uno strumento per la comunicazione tra popoli. La pensa così anche l’assessorato alla scuola della provincia di Roma che ha appena concluso negli istituti tecnici superiori per il turismo una campagna si informazione ed educazione. “Abbiamo pensato di coinvolgere gli studenti delle ultime classi, quelli prossimi al diploma e quindi pronti a svolgere un ruolo chiave per la lotta a questo fenomeno in quanto futuri operatori del settore turistico” spiega l’assessore all’istruzione Marco Clark, specificando che l’iniziativa ha coinvolto in giornate di studio e gruppi di riflessione. 4000 ragazzi e ragazze di 30 istituti di Roma e provincia. Ben 450 giovani hanno anche partecipato alla realizzazione di uno slogan per una campagna di sensibilizzazione sul turismo sessuale. Ha vinto la frase : “Lascia che i suoi occhi risplendano di gioia. Lascia che la sua vita sia la vita di un bambino”. Tra i premiati anche il più esplicito ma onesto : “Quando parti goditi le vacanze … non goderti i bambini”.


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