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Indebitamento famiglie, legge per risolverlo

Donata Monti, segretario generale Adiconsum, ne spiega a Vita lo spirito e l’operatività di questa proposta di legge

di Benedetta Verrini

Potrebbe rappresentare un eccezionale strumento per far uscire molte famiglie italiane dal problema del ?sovraindebitamento?, cioè una situazione di difficoltà finanziaria, sempre più pesante, cui non si riesce più a fare fronte. È la proposta di legge sul ?concordato con i creditori per persone fisiche insolventi?, elaborata da Adiconsum con un ampio consenso da parte delle organizzazioni del Terzo settore, del mondo finanziario e di categoria, ora approdata alla commissione Giustizia del Senato. Donata Monti, segretario generale Adiconsum, ne spiega a Vita lo spirito e l?operatività. Quindici articoli, un testo chiaro e puntiglioso per introdurre nel nostro Paese un sistema già sperimentato con successo nel Nord Europa: un concordato con i creditori per porre rimedio al sovraindebitamento, drammatica situazione di bisogno finanziario che per sempre più famiglie, anche in Italia, rappresenta l?anticamera dell?emarginazione sociale e della povertà. «Abbiamo preso atto del progressivo assottigliamento del reddito medio delle famiglie italiane, cui si accompagna un tendenziale calo del risparmio» spiega Donata Monti. «Aggiungi una riduzione tendenziale delle misure di protezione del Welfare, la discontinuità dei nuovi lavori come collaborazioni coordinate e continuative e interinale, e si arriva a fotografare un reale rischio di impoverimento per molte famiglie». In un quadro del genere, continua il segretario generale Adiconsum, non è difficile immaginare che un nucleo familiare cominci ad avere difficoltà a pagare le rate di un mutuo o un?assicurazione, o sia costretto a chiedere un piccolo prestito per un?improvvisa malattia o un?altra necessità. La ?stretta? dei creditori, in seguito, può farlo scivolare in una situazione di insolvenza permanente, da cui non trova più modo di uscire. «Ci siamo resi conto che se un organismo autorevole riuscisse a mediare tra la posizione dei creditori e quella della famiglia, molte situazioni potrebbero ritornare facilmente alla normalità» spiega la Monti. La proposta inviata in Parlamento indica la strada dell?istituzione, presso il ministero del Welfare, di una Commissione nazionale per la risoluzione delle situazioni di sovrindebitamento, competente a istruire le procedure di concordato. «La chiave di volta della proposta sta nel fatto che è più vantaggioso per tutti, sia dal punto di vista etico che da quello economico, se il complesso dei creditori accetta di fare un passo indietro concedendo più tempo, riducendo gli interessi o una percentuale del debito e magari stabilendo un ordine di priorità nel pagamento e la rateizzazione. Infatti, spesso non si tratta di debiti enormi, e la famiglia ha solo bisogno di un piano di rientro che renda meno gravoso l?insieme dei debiti accumulati e ne organizzi la modalità di pagamento». La pdl prevede anche la figura di garanti, nel caso i beni dei sovraindebitati non siano sufficianti a garantire il piano di rientro, sia per la copertura dell?intero debito che per l?ammontare di una parte. Tra gli enti competenti, in sede locale, a ricevere le domande di accesso alla procedura (poi trasmesse alla Commissione nazionale), indica il Segretariato sociale del Comune (previsto nell?art. 22 della l. 328/2000), oppure una delle fondazioni ex l. 108/96, oppure una delle associazioni dei consumatori riconosciute dalla l. 281/98. La proposta, che Adiconsum auspica possa ottenere un sostegno trasversale e bipartisan, ha già riscosso l?interesse dei parlamentari della Margherita, dei Ds e dello stesso presidente della commissione Giustizia del Senato, Antonino Caruso (An), che ha espresso la volontà di farla procedere nell?iter parlamentare.


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