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Un aspromonte molto dolce. Al bergamotto

La cucina tipica dei pastori grecanici. Un tuffo a picco sullo Jonio, percorrendo il Sentiero dell’inglese. Un vero paradiso

di Redazione

AZIENDA AGRITURISTICA IL BERGAMOTTO DI UGO SERGI Contrada Amendolea 89030 Condofuri (Rc) tel/fax 0965.727213 cell. 347.6012338 ugosergi@yahoo.it Le radici dell?antica Grecia, che tanta cultura e splendore realizzarono in Calabria, sono ancora ben salde da questi parti. Siamo sulla costa ionica reggina, a Condofuri, uno dei centri della cosiddetta area grecanica. Dove l?antica lingua si mescola col dialetto calabrese e le tradizioni alimentari si conservano, come in un rito d?amicizia solidale. Ai bordi della fiumara Amendolea, ampie estensioni di bergamotto, pregiato agrume coltivato esclusivamente in questo lembo di terra. E per gustare i cibi d?un tempo, si può entrare nell?azienda agrituristica Il bergamotto, di Ugo Sergi. Qui la cucina si rifà a menù carichi di gusto e di sapore. Piatti a base di carni di pecora e capra, una in primavera e la seconda d?estate. Vengono cotte per quattro ore, aromatizzate con finocchio selvatico, alloro e bacche. Una cucina ?alla pecurara?, ovvero secondo le usanze del pastore, inizia con un primo a base di maccheroni preparati in casa. La pasta è arricchita da un sugo consumato con carne d?ovicaprini e spruzzata con ricotta di capra salata. Come inizio, i palati amanti dei gusti forti sono soddisfatti. Poi arriva la carne, quella di capra che sfatando ogni pregiudizio è fra le più magre. Ma non finisce qui il tuffo nella gastronomia ellenica. Quando si prepara il pane fatto in casa, se ne prende un pezzo non lievitato, lo si schiaccia e frigge nell?olio d?oliva, aggiungendo un pizzico di sale. È pronta così la lestopitta, una pitta preparata velocemente. Per chiudere in bellezza, un buon liquore agli agrumi, con prevalenza di bergamotto, oltre a mandarino, arancio e limone. Il prezzo è di 26 euro a testa per la mezza pensione. Per smaltire la cucina deliziosa e la vita metropolitana, gli ospiti possono scegliere tra una serie d?itinerari di trekking. Tra i tanti si segnala Il sentiero dell?inglese in onore a Edward Lear che, nel lontano 1847, girò queste contrade in sella a un asino, guidato da un?antesignano delle attuali guide turistiche. Ripercorrendo, attraverso il diario del viaggiatore britannico, località e modalità, oggi l?azienda agrituristica è una delle tappe di quel vecchio itinerario, curato dalla cooperativa Naturaliter. Si procede a gruppetti, con l?asino che porta i bagagli e camminando 5 ore, per 8 giorni. Si parte da Pentadattilo alla volta di San Pantaleo, Amendolea, Gallicianò, Bova e Staiti. Il percorso è a mezzacosta sullo Jonio, dai 300 metri d?altitudine per arrivare fino ai mille. Un tracciato molto battuto dagli europei, che di notte trovano rifugio in alcune case dei paesi lungo il percorso. Chi non ce la fa, può optare per i tragitti più brevi fino a Gallicianò, baluardo grecanico sia per le tarantelle che per i nomi delle strade scritti nell?antica lingua. Nella vicina Bova, invece, sono imperdibili la pasta e ceci alla greca, le numerose chiese e le tragedie cantate, accompagnate dalle chitarre calabresi. Vincenzo Canonaco


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