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Famiglia & Minori

Disegni di legge: riforma della giustizia minorile

Arrivano le linee guida delle associazioni

di Benedetta Verrini

Realizzare un giustizia a ?misura di bambino?, riconoscendone il superiore interesse nei giudizi civili e in quelli penali, assicurando garanzie di ascolto e contraddittorio, con il coinvolgimento di personale specializzato e il ricorso alla pena detentiva come ?ultima risorsa?. Sono le Linee guida per la riforma della giustizia minorile in Italia, presentate a Roma il 19 luglio da una piattaforma di associazioni in prima linea nel campo dell?infanzia, composta da AiBi, Arciragazzi, Centro per il Volontariato, Ciai, Cies, Cnca, Coord. naz. Dalla parte dei Bambini, Ecpat, Save the Children Italia, Terra Nuova, Unicef Italia. «Questo documento è frutto di una profonda riflessione e si propone di coagulare una posizione, all?interno del Terzo settore, su un tema delicatissimo e urgente come quello della giustizia minorile», spiega Marco Griffini, presidente di AiBi e componente dell?Osservatorio nazionale per l?infanzia. Con questa importante base di partenza, le associazioni esprimeranno la propria posizione in audizioni presso la commissione Giustizia della Camera (che sta vagliando i disegni di legge Castelli sui minori) e alla Bicamerale per l?infanzia, in modo che i principi proposti vengano assorbiti nei provvedimenti in discussione e ne migliorino l?impianto. Si parte dalla premessa che una reale riforma della giustizia minorile in Italia «non può essere effettuata se non mettendo a disposizione risorse economiche, umane e strutturali adeguate». «L?urgenza di questa riforma è sotto gli occhi di tutti. Basti pensare a cosa succederà nel 2006 quando, in seguito alla chiusura degli istituti, decine di migliaia di pratiche relative alla presa in carico dei minori arriveranno nei tribunali», spiega Griffini. «Altrettanto importante è l?istituzione di un avvocato dei bambini, prevista dalla legge 149 sulle adozioni, ma già due volte posticipata. è assurdo che il minore sia l?unico soggetto, in tribunale, a non avere ancora il diritto a un avvocato». Sul fronte penale, le Linee guida chiedono di delineare uno «specifico ordinamento penitenziario» per i minori condannati a pene detentive, e la netta separazione dagli adulti. E circa l?ipotesi di esclusione dei giudici onorari nel processo civile, si chiede di valutare le diverse indicazioni avanzate dalle ong, dalle associazioni, dalle categorie professionali, dal Forum Terzo settore e dall?Osservatorio infanzia.


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