Education & Scuola

Trapianti: da Zagabria a Milano

Un bambino rumeno di otto anni salvato dal fegato di un tredicenne croato. L'operazione coordinata dal Nord Italia Transplant

di Giampaolo Cerri

Un bimbo rumeno di otto anni (Vladut C.) vive con il fegato di un tredicenne croato deceduto all?Ospedale di Zagabria, trapiantato, con il coordinamento del Nord Italia Transplant (NITp), all?Ospedale Maggiore-Policlinico di Milano dall?équipe diretta dal Prof. Luigi Rainiero Fassati. L?intervento è perfettamente riuscito e il piccolo paziente dopo due soli giorni di Rianimazione è stato trasferito nel Reparto Trapianti dello Zonda dove attualmente ha già ripreso ad alimentarsi normalmente senza più ittero né prurito. Il 29 Luglio scorso, grazie al NITp, era stata segnalata la disponibilità di un bambino di gruppo sanguigno compatibile (un gruppo estremamente raro: AB Rh +) in coma cerebrale irreversibile ricoverato all?Ospedale di Zagabria. I genitori avevano concesso l?autorizzazione al prelievo multiorgano. Si è, così, messa in moto una complessa macchina organizzativa che, tramite l?Aeronautica militare, ha permesso il trasferimento della famiglia C. in piena notte, mentre con un altro aereo privato, reperito dal NITp, si è provveduto a trasferire l?équipe chirurgica del Centro Trapianto Fegato del Policlinico di Milano all?Ospedale di Zagabria per eseguire il prelievo del fegato. Contemporaneamente nello stesso Ospedale giungeva anche un aereo con a bordo i chirurghi dell?Ospedale Bambin Gesù di Roma per eseguire il prelievo del cuore. Quando si è avuta la garanzia che il fegato del donatore era idoneo, si è iniziato al Padiglione Zonda dell?Ospedale Maggiore l?asportazione del fegato malato del piccolo C. Successivamente si è provveduto all?impianto del fegato prelevato al bambino croato. Il piccolo C.V. è nato in un piccolo paese della Romania del Nord. Fin dai primi anni di vita è stato tormentato da un prurito persistente in tutto il corpo e è diventato gradualmente itterico. All?età di cinque anni è stato sottoposto in Romania a biopsia del fegato che ha dimostrato una cirrosi epatica di tipo biliare ossia una alterazione del fegato dovuta a un difficoltato scarico della bile che ristagnava nei piccoli dotti biliari intraepatici. I genitori del piccolo, su segnalazione di parenti che vivono in Italia e dopo aver consultato Internet, avevano contattato il Centro Trapianto Fegato del Policlinico. Nell?aprile 1999 il bambino veniva ricoverato presso la Clinica Pediatrica De Marchi degli ICP dove veniva eseguita una seconda biopsia epatica che dimostrava una colestasi canalicolare con segni di epatite giganto cellulare. Veniva avviata un?adeguata terapia medica tenendo in considerazione l?eventualità di un trapianto di fegato in caso di aggravamento della situazione clinica. Poiché però i famigliari non avevano nessun tipo di assistenza mutualistica sanitaria ed erano in condizioni di estrema indigenza, l?Amministrazione dell?Ospedale Maggiore Policlinico deliberava di provvedere alle cure gratuite per il piccolo. Dopo la dimissione dalla Clinica Pediatrica, la famiglia si è trasferita dai parenti a Roma per poter rimanere in contatto con la Clinica Pediatrica di Milano e fare regolarmente visitare il bambino. La mamma ha poi trovato lavoro e la famiglia si è sistemata in un piccolo appartamento a Tivoli. Durante questi tre anni il bambino ha presentato un continuo alternarsi di periodi di benessere e di ittero con esami a volte gravemente alterati. Inoltre è stato continuamente tormentato dal prurito che spesso non gli dava tregua né di giorno né di notte. A questo punto si è deciso di sottoporlo a trapianto di fegato prima che il danno epatico compromettesse anche la funzione renale e più in generale tutto l?organismo. ?Il caso di questo bambino ? ha dichiarato il Prof. Luigi Rainiero Fassati – viene segnalato non per l?interesse clinico o scientifico ma per il risvolto umano e sociale. Il tanto criticato sistema sanitario italiano ha permesso a una famiglia extra comunitaria totalmente priva di mezzi economici non solo di fare il trapianto di fegato in uno dei migliori Centri europei, ma ha anche messo a disposizione ben due aerei uno privato e uno militare per rendere possibile il trapianto negli stretti tempi a disposizione. Inoltre va sottolineata la generosità della famiglia del piccolo donatore croato che, con il suo consenso, ha ridato la vita a due bambini malati di cuore e di fegato che vivono in Italia?.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA