Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Famiglia & Minori

Ogm: processo all’associazione rossa

Contadini biologici, ambientalisti e associazioni dei consumatori chiedono conto alla Confederazione italiana agricoltura-Cia, della sua posizione filo-transgenico

di Giampaolo Cerri

Alla vigilia della manifestazione nazionale convocata a Piazza del Popolo ? Roma -per il 21 marzo, le associazioni dei consumatori, ambientaliste e del mondo biologico firmatarie la presente lettera aperta, chiedono alla Confederazione Italiana Agricoltori-Cia, storica associazione di categoria degli agricoltori di sinistra, di chiarire ai cittadini la posizione dell?organizzazione sul tema degli organismi geneticamente modificati Ogm. «La riforma della Politica Agricola Comune europea», si legge in una nota dell’Associazione italiana agricoltura biologica-Aiab, «è il riferimento normativo del nuovo patto di reciprocità fra mondo agricolo, impegnato a produrre qualità, sicurezza alimentare e preservazione del territorio, e comunità civile già chiamata a investire tanta parte del bilancio pubblico europeo a sostegno del settore agricolo. Sotto questo profilo, la sfida connessa al tema degli Ogm, quale strumento di controllo sulle risorse alimentari, di inquinamento degli agroecosistemi e di violazione delle scelte dei consumatori, è problematica di prima grandezza che non consente ambiguità o considerazioni superficiali». Secondo l’Aiab, «il tema degli Ogm, controverso a partire dalle differenti opinioni esistenti nella stessa comunità scientifica, riceve da parte dei cittadini un?attenzione costante e preoccupata in virtù delle incertezze sui rischi che intrinsecamente comportano ed è perciò auspicabile che le forme di rappresentanza dei produttori agricoli, a partire da quelle che storicamente dovrebbero avere più sensibilità per il sociale come la Cia, rispondano all?esigenza di chiarezza su cosa si mangia e mangerà, ma anche ? vogliamo aggiungere ?su cosa si coltiva e coltiverà». Proprio in ragione di questi motivi, secondo Aiab «la posizione assunta dalla Cia nel dibattito sugli Ogm risulta contraddittoria: la promozione a Napoli ? insieme al Consolato USA – di un convegno apologetico sulle meraviglie biotecnologiche, l?accettazione della contaminazione da Ogm nelle sementi convenzionali, le posizioni pubbliche pro-Ogm assunte da dirigenti nazionali ci appaiono in contraddizione con il richiamo al principio di precauzione e alla ?certezza del non inquinamento? (come si legge nell?appello a supporto della manifestazione) e con la sofferenza dei rappresentanti territoriali dell?organizzazione che più volte hanno manifestato contrarietà sul tema. Chiediamo dunque alla Cia di chiarire all?opinione pubblica e ai propri associati se intende aiutare Monsanto ad aprire le porte al transgenico o se non ritenga più opportuno e lungimirante perseguire la strada della qualità agroalimentare e del rapporto strategico con i consumatori, un rapporto che oggi sembra ricondotto ad una vecchia logica fornitore-cliente che credevamo da tempo superata. Chiediamo altresì alla Cia la propria disponibilità ad un pubblico dibattito con le organizzazioni firmatarie di questa lettera aperta, al fine di promuovere una dialettica trasparente su temi che necessitano della più rigorosa chiarezza e della più consapevole responsabilità». Hanno sottoscritto la lettera anche le associazioni di consumatori Acu, Adusbef, Codacons, Federconsumatori; gli ambientalisti di Legambiente,Greenpeace, Lav, Vas e Wwf e l’altra grande organizzazione del biologico italiano: l’Amab.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA