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Famiglia & Minori

Garante minori, disegno di legge bipartisan

Si avvicina il traguardo della creazione di un'Authority dell'infanzia.

di Benedetta Verrini

Più vicino il traguardo della creazione di un?Authority dell?infanzia: lo ha annunciato il 31 luglio, nel corso di una conferenza stampa a Roma, la presidente della Bicamerale per l?infanzia, Maria Burani Procaccini. La parlamentare è firmataria di una proposta di legge istitutiva del Garante per l?infanzia e l?adolescenza (cui hanno già aderito altri membri della commissione di Cdl, Udeur e Margherita). «È frutto di un?accurata ricerca della Bicamerale» spiega a Vita, «per giungere al più presto all?istituzione di un organismo centrale, forte e indipendente, in grado di vigilare e difendere i diritti dei minori». “Questa proposta è il momento clou dell?attività della commissione. Dopo un lungo lavoro di studio dei testi legislativi, di comparazione con le numerose esperienze europee e di audizione di esperti e giuristi, abbiamo rilevato quanto fosse urgente la creazione di un?autorità forte e indipendente al servizio dei diritti dei bambini”. Maria Burani Procaccini illustra così le ragioni della creazione di un Garante nazionale per l?infanzia e l?adolescenza. Il lavoro della Bicamerale è sfociato in una lunga relazione, approvata il 29 luglio e presentata al Parlamento, e in una proposta di legge che punta il più possibile a diventare bipartisan. «Il nostro obiettivo, come commissione, è di portare tutti gli atti d?indirizzo all?unanimità», sottolinea la presidente. «In questo modo intendiamo fare scelte forti e condivise nel superiore interesse dei minori». La proposta, 15 articoli, ha ricevuto l?apprezzamento di Ds e Rifondazione, che si sono mantenuti una riserva di giudizio per valutare come sarà articolato il coordinamento tra il nuovo Garante e quelli locali già esistenti. Il Garante per l?infanzia è una figura piuttosto diffusa nel panorama europeo, essendo costituito, a livello nazionale o regionale, in numerosi Paesi (tra cui Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Islanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Ungheria). Ma organismi specifici che si occupano dei diritti dell?infanzia, al di là delle diverse denominazioni, risultano già istituiti anche in alcune Regioni italiane (Veneto, Friuli, Lazio e Marche), attraverso l?approvazione di apposite leggi. «Per questo riteniamo che il Garante nazionale, come authority monocratica e forte, possa mantenere i rapporti con queste figure regionali attraverso una conferenza periodica di verifica e coordinamento», spiega la Burani Procaccini, «nell?ambito della quale dovrebbe aver luogo non solo uno scambio di informazioni e di esperienze, ma anche un?azione di coordinamento, con particolare riguardo all?individuazione di forme di scambio costante di dati e di informazioni sulla condizione dei minori, alla verifica degli strumenti formativi e di aggiornamento degli operatori del settore dell?infanzia e alla predisposizione degli elenchi di persone idonee e disponibili ad assumere la funzione di tutori e curatori speciali dei minori, nonché cura della formazione e all?aggiornamento di tali persone. La Conferenza dovrebbe riunirsi periodicamente, almeno ogni tre mesi». Ma che caratteristiche dovrebbe avere il garante nazionale? «In linea generale, il Garante dovrebbe configurarsi come una sorta di snodo relazionale, in grado di intessere una fitta rete di rapporti con tutti gli organismi, pubblici e non, competenti in materia di infanzia, che si affacciano sul panorama nazionale ed internazionale» spiega la presidente. Nominato su indicazione dei presidenti di Camera e Senato, tra persone «di notoria indipendenza che abbiano ricoperto incarichi istituzionali di grande responsabilità e rilievo nell?ambito della tutela dei diritti dei minori», e in carica per sette anni, il garante potrà richiedere alle pubbliche amministrazioni, a organismi o a enti di fornire informazioni ai fini della tutela dei minori e ordinare lo svolgimento di specifiche indagini e ispezioni. «Potrà anche verificare la terzietà del giudice nei processi riguardanti bambini» aggiunge Burani Procaccini, «e intervenire in giudizio promuovendo azioni a tutela del minore. Infine, avrà un importante ruolo di controllore e suggeritore di leggi». Le funzioni chiave I compiti del Garante per l?infanzia, illustrati nella relazione della Bicamerale: – vigilare sull?attuazione delle convenzioni internazionali – promuovere iniziative per la diffusione della conoscenza dei diritti dei minori – richiedere alle pubbliche amministrazioni, organismi, enti o persone di fornire informazioni rilevanti ai fini della tutela dei minori – intervenire in giudizio, promuovendo azioni civili, penali o amministrative a tutela dei minori e ricorrendo alla Corte Ue dei diritti dell?uomo e al Comitato Onu per i diritti del fanciullo per segnalare violazioni – influire anche sul fronte normativo


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