Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Media, Arte, Cultura

Condomini sì, ma ecologici

I primi sono quelli di Confcooperative Pesaro, che costruiranno 333 appartamenti completamente naturali. Ma molti altri li seguono

di Silvia Vicchi

Nuova tendenza nell?edilizia italiana, dove è un fiorire di condomini ecocompatibili. Se a Monreale, in Sicilia, due architetti e un ingegnere hanno progettato un albergo di 60 camere, con pannelli termici, pareti ventilate, giardini pensili, camere dello scirocco, ad aprire le fila di quella che pare essere la linea del futuro c?è il progetto di bioedilizia sostenibile messo a punto dalla rete di cooperative aderenti a Confcooperative-Federabitazione, e recentemente approvato dall?Unione europea con il nome di She (Sustainable housing in Europe), che vede coinvolti insieme Italia, Francia, Grecia, Portogallo e Danimarca. Cinque degli otto progetti comunitari presentati e approvati sono italiani. Tra questi, Villa Fastiggi, a Pesaro, il primo condominio europeo destinato a ceti popolari e interamente ecologico, dalle tegole alle fondamenta: 150mila metri quadrati, in gran parte destinati a verde, lontano da campi elettromagnetici e da fonti di inquinamento acustico e sonoro. In tutto saranno 333 appartamenti atossici, pensati secondo le regole del risparmio energetico, con fonti rinnovabili e materiali isolanti naturali. Attorno, parchi e piste ciclabili. Gli stessi criteri sono previsti dal progetto di Preganziol, in provincia di Treviso, presentato da Legambiente e realizzato dalla cooperativa Coipes, per la costruzione di 70 appartamenti, che avranno il marchio di qualità e sostenibilità. Il costo? Circa il 10% in più rispetto a un normale alloggio, ma abbattuto dal risparmio sulle utenze, circa il 30% all?anno. Intanto, molti Comuni propongono incentivi a chi costruisce nuove abitazioni, o ristruttura quelle vecchie, in linea con i principi della bioedilizia. A Mese, in provincia di Sondrio, uno dei primi Comuni ad avere accolto i principi ecologici in un piano regolatore, sono previsti bonus per aumentare le superfici fabbricabili fino al 10% e la volumetria fino al 25%, conformemente al piano regolatore. E a Ravenna, chi privilegia materiali e tecniche per il risparmio energetico e non inquinanti, è premiato con una riduzione degli oneri di urbanizzazione secondaria fino al 50%. I criteri previsti? Dai pannelli solari per l?acqua calda e l?energia elettrica, all?utilizzo di materiali salubri, a vere serre pensate per isolare dal caldo e ridurre la dispersione del calore.Come sempre, quando si parla di vivere ecologico, è la Germania a far da apripista. Lì, da anni, persone con le medesime esigenze abitative si riuniscono in cooperativa grazie ai contributi per l?edilizia abitativa agevolata dati dai Lander (fino al 10,8% annuo per otto anni).


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA