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Donne: Zanotelli, la loro tenerezza diventi politica vincente

Così il missionario comboniano Alex Zanotelli, a Pescara per presentare un progetto di cooperazione

di Redazione

”Il sistema nel quale viviamo e’ violento, maschilista e patriarcale. Per uscirne occorre la tenerezza, che costituisce il cuore, l’essenza dell’essere donna, e va trasformata in un principio politico vincente”: lo ha affermato il missionario comboniano Alex Zanotelli, a Pescara per presentare un progetto di cooperazione del Comune abruzzese a favore del Burundi. ”Ho la netta sensazione – ha proseguito Zanotelli – che questo sistema ci stia riducendo a essere delle cose. La prima reazione deve essere quella di recuperare la dignita’ umana. E non esiste umanita’, se non al plurale”. Zanotelli ha mostrato la sciarpa indossata, con i colori della bandiera della pace: ”Mi e’ stata donata – ha raccontato – dalla segretaria di un vescovo sudamericano. Non ci sono colori forti che prevalgono sugli altri. E’ come gli indios dell’Ecuador, i quali dicono di lottare per salvare la loro civilta’, ma non perche’ la loro sia ‘la civilta”, l’unica, da imporre. Occorre – ha aggiunto – una convivialita’ delle differenze”. Il missionario ha poi parlato dell’Africa, il ”continente crocifisso e dimenticato”. Le notizie che la riguardano – ha affermato – ”non passano piu’ sui nostri mezzi di informazione mentre, quando stavo a Nairobi, in Kenya, sui quotidiani del posto trovavo regolarmente notizie sull’Italia”. L’Africa ”e’ in realta’ il continente piu’ ricco al mondo – ha aggiunto -. Avrebbe bisogno di un po’ di giustizia in piu’, e di un sostegno che non scada nell’assistenzialismo”. Ha poi parlato della ”felicita’ dei poveri”. Ai giovani delle scuole incontrati a Pescara, Zanotelli ha detto che, tra il 1990 e il 2002, ”ogni volta che tornavo in Italia, ho trovato il nostro Paese sempre piu’ ricco e infelice. Non e’ vero che piu’ abbiamo e piu’ siamo felici. Nelle baraccopoli di Nairobi c’era, invece, tanta capacita’ di sperare, di lottare. Ho visto – ha aggiunto – la vitalita’ dei bambini che non hanno nulla e inventano tutto per giocare, con una gioia bellissima”.


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