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Media, Arte, Cultura

Fare la pace

Quattro buone idee da imitare

di Redazione

13 marzo: spegni il cellulare e non fare Benzina Il miglior modo, nonviolento, per scongiurare la guerra annunciata all?Iraq? Uno sciopero generale dei consumatori italiani, spagnoli e inglesi. Da ripetere ogni quindici giorni, finché non sia scongiurato o finito l?attacco. È la proposta lanciata dalla Plataforma aturem la guerra di Barcellona: una rete di organizzazioni non profit spagnole contrarie al conflitto che ha proclamato il primo sciopero generale dei consumatori per il 13 marzo, alla vigilia del prossimo consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Come deve comportarsi il consumatore pacifista? Gli spagnoli suggeriscono di agire così: per dodici ore non usate l?auto e non fate benzina, evitate di comprare nei grandi magazzini boicottando marchi americani e dei tre Paesi europei che appoggiano la guerra, non usate la carta di credito e il cellulare, riducete i vostri consumi elettrici e finite lo sciopero organizzando eventi di divertimento non consumista come feste nelle sedi delle associazioni, passeggiate e concerti. Info: http://barcelona.indymedia.org Organizza una marcia virtuale su Roma L?idea è semplice, ma efficace. Per un giorno, tutti i cittadini sono invitati a inviare email di protesta ai parlamentari che hanno eletto e a telefonare personalmente alla Presidenza del Consiglio per dire che si oppongono alla guerra. Per organizzare una marcia virtuale, come già fatto a Washington dagli attivisti di Moveon.org e a Londra dalla fondatrice del Body Shop, Anita Roddick bastano un computer e un telefono. Info: www.anitaroddick.com Anche i panni chiedono la pace Roma, piazza del Colosseo. Un lettore attento e curioso, Tancredi Palma ha colto questa finestra che ha sbandierato un arcobaleno un po? particolare. Ma di sicuro effetto. E imitabile. Diventa attore di pace portando in scena Lisistrata LA COMMEDIA DI ARISTOFANE,CON CONSIGLI DI RECITAZIONE,SI SCARICA DAL WEB Uno spettacolo teatrale pacifista worldwide. Recitato, in contemporanea, in oltre 50 Paesi del mondo, destinando gli incassi ad associazioni pacifiste. Così, il 3 marzo, hanno detto no alla guerra dagli Usa al Giappone passando per l?Italia, migliaia di attori: famosi come Vanessa Redgrave o improvvisati come gli studenti di un liceo dell?Oregon. A unirli, l?orrore per un conflitto in nome del petrolio e Lisistrata, la commedia scritta da Aristofane 2.500 anni fa in cui l?ateniese Lisistrata mette fine alla guerra del Peloponneso convincendo tutte le donne elleniche a ricattare i loro mariti astenendosi dal sesso finché non deporranno le armi. Cosa c?entra con la guerra contro l?Iraq? «Lisistrata risponde alla domanda che ogni persona normale si pone in questi giorni: come posso fermare la guerra?», spiega Kathryn Blume, la sceneggiatrice americana che ha riadattato il testo di Aristofane e che, insieme agli attori del Theaters Against War, a gennaio ha lanciato l?idea di metterlo in scena in tutto il mondo creando il portale www.lysistrataproject.com Portale da cui si possono scaricare gratuitamente riadattamenti e traduzioni del dramma di Aristofane che decine di sceneggiatori hanno offerto al progetto in pieno stile open source, perché chiunque possa mettere in scena la Lisistrata. Come? Gli organizzatori del Lysistrata Project hanno creato una guida destinata a studenti e insegnanti con il testo della commedia, suggerimenti su come metterla in scena e approfondimenti culturali sulla non violenza come strumento per bloccare le guerre di ieri e di oggi. Se non vi sentite attori, potete comunque sostenere il progetto con una donazione dal suo portale. COSÌ PARLÒ LISISTRATA «Anni fa, quando cominciò la guerra, non abbiamo detto niente. Siamo andate avanti a crescere i vostri figli. Quando le cose sono peggiorate, ci siamo morse le labbra. Non abbiamo avuto il coraggio di aprire la bocca…. ….Poi noi donne abbiamo trovato un modo di far ragionare i nostri uomini…. Per il bene della pace io oggi dichiaro che fermare la guerra è un affare da donne».


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