Attivismo civico & Terzo settore

Consumi: il Vaticano “benedice” i boicottaggi

Il segretario del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace ha invitato i cattolici a non acquistare merci prodotte da "piccoli schiavi"

di Gabriella Meroni

Il Vaticano invita i cattolici a boicottare quelle merci che sono prodotte laddove si utilizzano bambini costretti a lavorare in condizioni disumane. “Usare prodotti che si basano sullo sfruttamento di piccoli schiavi, per la coscienza dei cristiani, presenta aspetti intollerabili e dunque immorali”. Rispondendo alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se non fosse “dovere morale” dei cristiani evitare l’acquisto di tante merci made in China o made in Bangladesh, monsignor Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace, alla luce degli insegnamenti sociali della Chiesa rileva la necessità di farsi carico di un commercio maggiormente equo e solidale. Il tema è stato sollevato durante una conferenza stampa nella sede di Radio Vaticana organizzata in occasione della prossima canonizzazione di Annibale Maria di Francia, un sacerdote vissuto nel secolo scorso, noto per avere salvato dalla miseria più nera migliaia di bambini. Ad ascoltare le sue parole anche i sindacalisti Savino Pezzotta della Cisl e Luigi Bobba delle Acli che ha aggiunto: “Il Papa più volte ha annunciato che occorre globalizzare la solidarietà. Lungi dall’essere uno slogan vuoto e retorico, quest’affermazione fa leva su un concetto importantissimo, e cioè che in un mondo sempre più interdipendente, anche la questione etica diventa globale. E i cristiani sono chiamati a realizzare questa solidarietà globale”.


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