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Leggi & Norme

Promulgata la nuova legge francese sulla privacy

Un'analisi del nuovo testo diffusa dal Garante italiano della privacy

di Benedetta Verrini

Dopo il parere favorevole del Consiglio costituzionale, la Francia ha promulgato la nuova legge sulla protezione dei dati (n. 2004-801) che recepisce la  Direttiva comunitaria 95/46. Ne dà notizia la newsletter del Garante della privacy (www.garanteprivacy.it) che sottolinea come, rispetto alla precedente legge, che risale al 1978, il nuovo testo  aumenta i poteri sanzionatori dell’autorità di protezione dati (CNIL). La nuova legge elimina l’obbligo di notificazione per i titolari che nominano un “referente per la protezione dei dati” e dispone l’obbligo di sottoporre a valutazione preliminare da parte della CNIL qualsiasi trattamento che comporti il ricorso a tecniche biometriche (per maggiori informazioni e per visionare il testo consolidato della nuova legge, vedi http://www.cnil.fr/… ). All’esito di un lungo tormentato iter legislativo, durato oltre due anni ed iniziato in ritardo rispetto al termine di recepimento previsto dalla Direttiva comunitaria (24 ottobre 1998), il Parlamento francese ha licenziato la nuova legge sulla protezione dei dati destinata a sostituire l’ultraventicinquennale “Loi informatique et liberté”. Il nuovo testo contiene varie modifiche rispetto al precedente, tra cui l’ampliamento dei poteri di controllo della CNIL, che adesso potrà condurre ispezioni in loco anche se il titolare vi si oppone, fatta eccezione per alcune categorie di trattamenti (ad esempio, i servizi segreti), rispetto ai quali, tuttavia, la CNIL mantiene il diritto di accesso attraverso i magistrati che fanno parte del collegio. Inoltre, la CNIL potrà, a differenza di quanto avveniva in passato, infliggere sanzioni pecuniarie ai titolari che non rispettino la legge, indipendentemente dal vantaggio economico da essi conseguito. É previsto, infine, un più ampio regime di pubblicità rispetto a tali sanzioni. C’è poi un inasprimento delle sanzioni previste dal Codice penale in caso di violazione delle norme contenute nella Legge in oggetto (fino a 5 anni di reclusione e 300.000 euro  di ammenda, a seconda dei casi). In particolare, è prevista la responsabilità penale delle persone giuridiche con possibilità di dichiararne l’interdizione.


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