Cooperazione & Relazioni internazionali

Tango bond, niente resa

Che cosa succederà ai 300mila che non hanno aderito all’offerta argentina? "Quei titoli non sono carta straccia come alcuni vogliono far credere", dice Nicola Stock.

di Paolo Manzo

Dell?inchiesta di Vita della scorsa settimana sul presunto spionaggio deiservizi segreti argentini, Nicola Stock non ha voglia di parlare. È un uomo di banca che vuole solo ragionare sulle prospettive degli oltre 300mila risparmiatori italiani che hanno dato ascolto alla Task force Argentina da lui presieduta, non aderendo all?offerta pubblica di scambio di Buenos Aires. «Chi non ha aderito non ha carta straccia in mano, come si voleva fare credere», precisa subito. Vita: Come no, dottor Stock. Basta leggere i giornali per avere questa sensazione? Nicola Stock: Assolutamente no. E la conferma viene non tanto da un assunto comunque importante, che un?obbligazione è un titolo giuridico valido a tutti gli effetti che nessuno può cancellare dalla sera alla mattina. La conferma viene soprattutto dal fatto che i titoli ?vecchi? sono ancora oggi scambiati sui mercati paralleli al prezzo precedente alla chiusura dell?Ops argentina, lo scorso 25 febbraio. Vita: Resta il fatto che, adesso, il cerino è passato nelle mani dei risparmiatori italiani che non hanno aderito all?offerta argentina. Cosa farà nei prossimi giorni la Task force per tutelarli? Stock: Percorreremo tutte le strade legali e internazionali per cercare di costringere l?Argentina a offrire di più di quanto non ha fatto sinora. Vita: In concreto? Stock: La strada maestra è quella dell?arbitrato internazionale. L?arbitro in questione sarà l?Icsid l?International centre for settlement of investment disputes a New York. Si tratta di un organismo che nasce in seno alla Banca mondiale cui aderiscono 154 Stati, tra cui ovviamente ci sono Italia e Argentina. Vita: Perché l?Icsid? Stock: Perché è l?organo competente a esprimersi su controversie tra investitori privati e Stati sovrani. E perché le sue decisioni sono inappellabili e vincolanti per le parti. Vita: Ma bisogna che l?Argentina accetti, trattandosi di un arbitrato? Stock: Se l?Argentina non accetta un arbitrato di un organismo internazionale di cui è membro ? Vita: Cosa chiederà la Task force? Stock: La restituzione dell?intero capitale più gli interessi, pur riconoscendo che trattandosi di un arbitrato si andrà incontro a una mediazione, ossia a un compromesso. Vita: Che tempi prevede? Stock: La strada dell?Icsid è molto più rapida di altre azioni per via giudiziaria. La pronuncia potrebbe arrivare anche entro un anno. Vita: Oltre all?Icsid, c?è un?altra via? Stock: Certo, fra le altre che i nostri legali stanno studiando anche la class action (azione legale collettiva, ndr) negli Stati Uniti. E anche sulle class action l?intesa della Task force con i consumatori è totale. La Task force dialoga costantemente con tutte le associazioni di consumatori, con le quali siamo in sintonia. E voglio ricordare che le azioni legali che la Task force metterà in piedi nei confronti dell?Argentina, in difesa dei propri mandanti, cioè i risparmiatori che hanno dato delega alla Task Force, saranno svolte a titolo gratuito. Vita: Entrambe le mosse che la Task force ha in programma hanno come controparte lo Stato argentino. Alcune associazioni di consumatori hanno però già annunciato che faranno domanda di risarcimento danni anche alle banche? Stock: Credo che non si debba generalizzare. Laddove siano stati commessi latenti errori e/o manchevolezze, chi ha sbagliato paghi.


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