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Apre il carcere per tossici, scattano le proteste

L'inaugurazione è prevista lunedì a Castelfranco Emilia

di Gabriella Meroni

Si allarga la protesta contro il nuovo carcere a custodia attenuata per tossicodipendenti di Castelfranco Emilia (Modena) che sara’ inaugurato lunedi’ dai ministri Castelli e Giovanardi. Oltre al presidio indetto proprio per lunedi’ da un coordinamento No Global, al quale hanno aderito Prc, Verdi e Cgil (un gruppo anarchico annuncia che protestera’ a Castelfranco gia’ domenica pomeriggio), oggi si sono detti ”insoddisfatti e preoccupati” anche gli Enti locali, dopo una riunione in Prefettura con rappresentanti dell’ amministrazione penitenziaria. In una nota congiunta, i sindaci di Modena e Castelfranco (Giorgio Pighi e Sergio Graziosi) e il presidente della Provincia, Emilio Sabattini, sostengono che ”il problema alla base di tutto e’ quello dei rapporti tra istituzioni”, che ”devono collaborare”, rilevano, ricordando il Protocollo del 1998 sulla struttura di Castelfranco che stabiliva di ”coinvolgere Regione, Provincia, Comuni, Ausl”, mentre il Governo ”non ha mantenuto rapporto alcuno col sistema territoriale. Noi rifiutiamo – proseguono – una concezione che ci attribuisce il ruolo di meri ufficiali pagatori di politiche e servizi che altri hanno deciso e per i quali ci viene chiesta ora solo una presa d’ atto”. Nel documento inviato loro, fanno sapere, sono elencati ”i soggetti che dovrebbero concorrere a far funzionare quella struttura e che, sul piano economico e organizzativo, dipendono da Provincia e Comuni”. Per ”riaprire il dialogo” – aggiungono – occorre quindi un’iniziativa del Governo, ”il quale dovrebbe ricostituire quel tavolo di confronto arbitrariamente sottratto al confronto dopo il 2001”. I due Comuni e la Provincia, ringraziando il prefetto e il direttore dell’attuale Casa Lavoro di Castelfranco ”per la disponibilita’ dimostrata”, concludono dicendosi ”pronti” a fare la propria e aspettandosi ”analoga disponibilita’ da parte del Governo”. Il direttore della Casa Lavoro oggi ha anche accompagnato a una visita alla struttura una delegazione del ‘Coordinamento provinciale contro il carcere di Castelfranco Emilia’: dopo la visita, i No Global hanno mantenuto tutte le proprie riserve, affermando che la disintossicazione deve partire dalla volonta’ del tossicodipendenti di affrancarsi dalla sostanza e che non possa invece essere prevista obbligatoriamente in una struttura costrittiva. La contrarieta’ della Cgil di Modena (”inaccettabile l’imposizione del ‘modello San Patrignano”, comunita’ alla quale sono affidati progetto e gestione della struttura) e’ anche contro ”l’ingresso di un soggetto privato che si sostituisce all’amministrazione pubblica nella gestione concreta dell’esecuzione penale. Questo e’ un tema di grande rilevanza, che richiederebbe un serio e approfondito dibattito nel Paese”. Critiche anche alla ”dimensione di 140 posti assolutamente incongruente con percorsi di recupero delle singole persone. Il timore e’ che si realizzi una struttura con un approccio sostanzialmente repressivo”, in luogo di ”un atteggiamento di prevenzione e recupero”. Sono inoltre ”senza risposte” le richieste contrattuali avanzate dal sindacato, visti gli attuali 40 agenti penitenziari (per 30 detenuti per reati comuni) e i 140 tossicodipendenti in arrivo.(


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