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Droga, Mantovano: “Possibili modifiche al ddl Fini”

Il sottosegretario agli Interni è intervenuto questa mattina in Senato a margine della seduta delle commissioni riunite Sanita' e Giustizia

di Redazione

Solo modifiche tecniche per il disegno di legge sugli stupefacenti e le tossicodipendenze che non comportino stravolgimenti nella speranza che il testo venga approvato entro la fine della legislatura. E’ questa, in sostanza, la posizione espressa dal sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, questa mattina in Senato a margine della seduta delle commissioni riunite Sanita’ e Giustizia che stanno esaminando il testo presentato dal Governo. ”Siamo arrivati all’illustrazione degli emendamenti all’articolo 28 – ha detto Mantovano – e dall’espressione dei pareri si dimostra che sia i relatori che il Governo sono aperti a modifiche migliorative della legge che pero’ non ne stravolgano i cardini. La legge ha una sua logica non c’e’ nessuna blindatura e non c’e’ nessuna affezione alle singole parole del testo”. Il sottosegretario ha definito la legge ”complessa” e ha aggiunto ”non soltanto quantitativamente articolata ma anche qualitativamente impegnativa”. ”All’inizio della legislatura – ha continuato – leggi egualmente complesse, penso a quella sull’immigrazione, con un esame assolutamente non sommario sono state approvate in tempi accettabili, la legge sull’immigrazione e’ stata approvata in sette mesi con il doppio esame del Senato. Teoricamente i tempi ci sono, tutto dipende dal quadro politico generale e dall’effettiva condivisione di questo ddl che il consiglio dei ministri comunque ha approvato all’unanimita”’. Mantovano si e’ poi soffermato su quelli che vengono ritenuti i quattro pilastri dell’intervento normativo: non esiste graduazione e differenza tra le sostanza stupefacenti e quindi l’unificazione delle tabelle in una sola; l’opportunita’ di ritenere che la detenzione oltre un certo ordine quantitativo non e’ lecita; l’individuazione di percorsi seri di recupero di alternativa al carcere; svincolare le comunita’ dal passaggio attraverso i Sert per quanto riguarda sia la certificazione alla tossicodipendenza sia l’approvazione del programma di recupero. ”Questa e’ una legge che portera’ meno tossicodipendenti in carcere – ha spiegato Mantovano – e piu’ verso cammini di recupero effettivo. Il provvedimento va verso una maggiore elasticita’ nell’individuazione della comunita’ come percorso di recupero al posto della detenzione piena. Il limite di condanna per ottenere la sospensione dell’esecuzione della pena e’ stato elevato da 4 a 6 anni e si possono considerare i reati, se commessi sotto l’impulso tossicomanico, sotto un unico reato”.


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