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Droghe. Europarlamento sempre diviso

Il commissario Ue Frattini chiede una posizione comune ma Ppe e destra rifiutano il suo invito a un seminario perché lo giudicano "antiprobizionista"

di Ettore Colombo

Una politica comune sulla droga a livello europeo che superi l’approccio ideologico ed affronti il problema ”alla luce di un’analisi basata dati reali”. Parlando ad un’audizione pubblica della Commissione per le liberta’ civili dell’Europarlamento, il vice presidente della Commissione europea Franco Frattini ha invitato gli stati membri a superare ”le divergenze tra le politiche nazionali” che hanno finora ”indebolito l’azione e la visibilita’ della Ue in questa materia”. Frattini ha rilevato che ”troppo spesso l’approccio ideologico prevale, troppo spesso il dibattito e’ polarizzato tra un approccio piu’ repressivo, focalizzato alla lotta contro il traffico, ed un approccio piu’ tollerante, concentrato piuttosto sulla prevenzione e la riduzione dei danni per la salute legati all’uso di stupefacenti”. Il commissario ha parlato ad un’aula affollata di rappresentanti della societa’ civile (97 gli accreditati esterni al Parlamento in rappresentanza di altrettante associazioni), ma non di parlamentari. Il Ppe e i gruppi della destra hanno infatti disertato l’iniziativa, ritenendola troppo partigiana, soprattutto per via di una frase contenuta nell’invito, in cui si afferma: ”il sistema attuale e’ oggetto di numerose critiche, dato che l’approccio proibizionista sviluppato nel XX secolo e basato sulle convenzioni Onu non e’ riuscito ad arginare l’abuso di sostanze stupefacenti e a stabilire chiaramente quando la distinzione tra droga lecita e droga illecita e’ arbitraria”. All’audizione si e’ cosi’ ripetuta la divisione gia’ registrata nel dicembre scorso all’assemblea di Strasburgo quando il rapporto sulla strategia antidroga 2005-2012, presentato dal relatore Giusto Catania (Prc), e’ stato approvato di stretta misura, con il voto contrario del Ppe. Al seminario e’ intervenuto il sindaco di Maastricht, Gerd Lees, esponente del partito cristiano democratico, i cui deputati siedono nelle file del Ppe. In contrasto con il ministro della giustizia olandese Piet Hein Donner, membro del suo stesso partito, Lees propone di fare di Maastricht una citta’ laboratorio in cui, oltre che la vendita legale, sperimentare anche l’approvvigionamento e la produzione regolata di cannabis. Cio’ ”per tagliare i fili” esistenti tra gruppi di criminalita’ organizzata e ”centinaia di privati che coltivano in proprio canapa indiana”. Interpellato dai giornalisti su questa ipotesi, il ministro del Lussemburgo Mars di Bartolomeo ha detto: ”personalmente non sono a favore”, ma ha precisato: ”non sono un adepto della legalizzazione, ma penso che non vada esclusa. In questo campo e’ meglio lasciare il bianco e il nero da parte”. Frattini ha aggiunto: ”C’e’ un campo solo dove c’e’ nero e bianco, ed e’ quello della lotta al traffico”. Nel suo intervento in aula, il commissario ha insistito sulla necessita’ di una posizione comune della Ue in occasione dell’ assemblea generale delle Nazioni Unite sulle droghe nel 2008. ”La Commissione lavorera’ per giungere a una posizione coordinata”, ha affermato. ”Il coordinamento sara’ indispensabile per fare in modo che l’Unione e i suoi stati membri parlino con una sola voce e che la coerenza della loro posizione sia garantita. Un coordinamento rafforzato a livello dell’ Unione e’ la condizione imprescindibile per far in modo che l’Ue possa essere piu’ visibile e presente sulla scena internazionale”.


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