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Droga: 200 milioni di consumatori nel mondo

In Italia è allarme cannabis e cocaina. Sul prossimo numero di Vita il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, rivela il nome del nuovo capo del dipartimento antidroga

di Redazione

In Italia continua a crescere l’uso delle sostanze illegali, sia tra la popolazione in generale che tra la popolazione studentesca. In particolare aumenta l’uso della cannabis e della cocaina e ”continua ad affermarsi il consumo di psicostimolanti rispetto a quello dei depressori del sistema nervoso centrale”. Sono alcuni dei dati emersi dalla relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2004, illustrata questo pomeriggio dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, che in un?intervista esclusiva pubblicata sul prossimo numero di Vita in edicola da venerdì 1 luglio annuncia il nome del nuovo capo del dipartimento antidroga. Il ministro ricordando che la legge prevede che la relazione venga presentata entro il 30 giugno al Parlamento ha sottolineato che ”e’ la prima volta che la relazione viene presentata da un dipartimento”. Dalla relazione, presentata ieri ai presidenti di Camera e Senato, emerge che il 26% della popolazione presa in esame, tra i 15 e i 44 anni di eta’ ha fatto uso di cannabis almeno una volta nella vita mentre, il 5,4% dei soggetti intervistati riferisce di aver fatto uso di cocaina almeno una volta nella vita. Il 32,1% degli studenti ha fatto di uso di cannabis e il 4,8% di cocaina almeno una o piu’ volte nella vita. L’esposizione alle sostanze illegali appare gia’ consistente tra gli studenti di 15 anni, e lascia intuire che il primo contatto con ledroghe possa avvenire, per una porzione di giovanissimi gia’ qualche anno prima. Ma il ministro ha tenuto a precisare che quella che emerge dalla relazione ”e’ una parola di speranza. Alcune interpretazioni che sono state date del fenomeno in questi giorni -ha sottolineato Giovanardi- hanno presentato un fenomeno devastante, facendo pensare che fin dalle elementari, o nel passaggio tra la scuola elementare e la scuola media i bambini siano gia’ preda della droga. Per fortuna -ha aggiunto il ministro- non e’ cosi’. Dall’indagine emerge che il 30% degli studenti ha fatto uso almeno una volta”, il che non vuol dire necessariamente che ci sia un fenomeno di dipendenza. Intanto anche l?Onu ha pubblicato il suo rapporto annuale Il mercato mondiale della droga, con circa 200 milioni di consumatori e un giro d’affari da circa 320 miliardi di dollari, è un “mostro” difficile da abbattere, secondo il rapporto dell’Onu sulle droghe pubblicato oggi, che prende in esame le cifre degli anni 2003-2004. Il numero dei tossicodipendenti è aumentato dell’8% in un anno, soprattutto per via del successo crescente della cannabis (marijuana), consumata da oltre 160 milioni di persone nel 2003, ossia 10 milioni in più dell’anno precedente, in base al rapporto 2005 dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta al Crimine e alla Droga (Unodc). “Tutti gli indicatori – produzione, raccolta e consumo – indicano che il mercato mondiale continua a crescere” e “tutto porta a credere che quest’espansione continuera’” avverte l’Onu. Emerge solo un lieve calo del consumo di droge sintetiche (anfetamine, metanfetamine ed ecstasy) scelte da 34 milioni di persone, rispetto ai 38 milioni dell’anno precedente, mentre gli oppiacei (oppio, morfina, eroina) e la cocaina, considerate le “droghe più problematiche” dall’Onu, sono cresciuti nel 2004. Circa 16 milioni di persone risultano dipendenti da oppio, morfina e eroina (15 milioni nel 2003) e 13,7 milioni hanno fatto uso di cocaina (13 milioni nel 2003). Tenuto conto dell’uso di prodotti diversi da parte di certi tossicomani, 200 milioni di persone, ossia il “5% della popolazione mondiale dai 15 ai 64 anni” ha fatto uso di droge illegali almeno una volta nel 2004, sottolinea l’Onu. Il valore del fatturato globale annuo della droga, stimato in 320 miliardi di dollari, è più elevato del prodotto interno lordo del 90% delle nazioni di tutto il mondo, aggiunge il rapporto. “Non si tratta di un piccolo nemico con cui lottare. E’ un mostro”, come ha sintetizzato Antonio Maria Costa, direttore dell’Ufficio Onu sulle droghe e la criminalità, nel rapporto diffuso oggi a Stoccolma. Nonostante un calo in Laos e Birmania, la produzione mondiale di oppio è leggermente aumentata nel 2004 a 4mila 850 tonnellate, per via del ruolo sempre più importante assunto dall’Afghanistan, che rappresenta ancora l’87% del mercato mondiale tre anni dopo la caduta dei talebani. Il regime del mullah Omar aveva finito con lo sradicare quasi interamente la coltivazione d’oppio. Il rapporto dice che le elezioni presidenziali che si sono svolte in Afghanistan nel 2004 hanno contribuito a rendere il quadro lievemente più positivo, visto che il governo ha rafforzato il suo controllo sull’economia. L’area dedicata alla coltivazione del papavero si è ristretta nel 2005 rispetto al 2004. Ma restano dei punti interrogativi. “Non è comunque ancora certo che la riduzione della superficie di terra coltivata a papaveri da oppio sia sufficiente a escludere la possibilità di un raccolto più elevato di quanto osservato nel 2004”, dice il rapporto. Come il consumo, anche la produzione di cannabis (marijuana) risulta in forte crescita, con un aumento del 25% fra 2003 e 2002, a 40mila tonnellate. Dopo diversi anni di calo, la produzione di cocaina è rimasta stabile nel 2004 a 687 tonnellate, pari al 26% in meno rispetto al 1999, sottolinea il rapporto. La diminuzione del consumo mondiale di droge sintetiche si spiega soprattutto con lo smantellamento di un grande numero di laboratori clandestini in Thailandia nel 2002, oltre che con un declino negli Usa. Dal punto di vista della salute pubblica, gli oppiacei rappresentano il timore principale di Europa e Asia (dove è stato registrato il 62% delle richieste di terapie da parte dei consumatori nel 2003), mentre l’America del Sud è colpita soprattutto dalla cocaina (59%) e l’Africa dalla cannabis (64%). Caratterizzato da un forte aumento del consumo di hashish, il mercato europeo vede anche “crescere il grado di purezza dell’eroina”, che segnala un aumento dell’offerta, denuncia l’Unodc. Nel continente, si è sviluppato anche il mercato della cocaina in 14 Paesi. Mentre sul piano mondiale, i raccolti di droga sono rimasti stabili nel 2003, e la cannabis rappresenta oltre la metà delle colture, di cui gli oppiacei ricoprono un altro quarto.


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