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Fenile, il paese nato per essere una fotocopia

Qui Lombardia. Un caso unico nelle montagne lecchesi; raccoglie le strutture di servizio del paese-madre, posto appena 50 metri a valle, Tremenico. Nel cuore della Val Varrone

di Redazione

Bisogna salire in Val Varrone (l?imbocco è a Dervio, centro sulla sponda orientale del Lario) e proseguire oltre Tremenico, sulla strada che porta ad Aveno e poi a Pagnona e a Premana, per avere uno sguardo di insieme sull?agglomerato di Fenile, qualcosa di unico almeno per quanto riguarda l?area alpina e prealpina lombarda. Si tratta di una sorta di fotocopia dell?abitato di Tremenico, tra i 50 e gli 80 metri più a monte del paese. Il paese sussidiario Fenile guarda Tremenico dall?alto, è la struttura di servizio al paese fatta di stalle e di fienili e di tutte quelle strutture e infrastrutture che servivano all?attività agricola e zootecnica. Non è difficile trovare nell?area valsassinese, come in quella della vicina Valtellina, strutture di servizio ai margini del paese sussidiarie allo stesso per quanto riguarda il lavoro agricolo. Ma qui, invece, siamo in presenza di un vero e proprio paese dove per almeno tre-quattro secoli gli abitanti di Tremenico si sono spostati quotidianamente, anche più volte nello stesso giorno, per provvedere al fieno e governare gli animali. Questo nucleo, che è il volto rustico del paese, è rimasto pressoché intatto sia nel suo insieme che nei singoli edifici. Ancora oggi si raggiunge Fenile percorrendo, da Tremenico, una mulattiera acciottolata con la quale si imbocca una delle due strade che tagliano per intero il nucleo di Fenile che, come il paese sottostante, si sviluppa in orizzontale, seguendo l?andamento della valle, su pochissimi livelli. Una scelta imposta dalla natura del terreno, qui particolarmente ripido e severo al punto da apparire quasi inospitale. E con una necessità in più: quella di conservare il più possibile a prato, coltivabile, l?area del pendio che sembra addolcirsi rispetto alla severità complessiva, quella che rende l?ambiente di questa porzione di Val Varrone quasi inospitale. Due piccole strutture che sono un po? il simbolo della vita comunitaria segnano in qualche modo i confini edilizi di Fenile: da un lato una cappelletta dedicata alla Madonna della Concezione, dall?altra una fontana. Colpisce innanzitutto la regolarità della disposizione degli edifici, una vera e propria schiera ben ordinata, orientata a sfruttare il massimo dell?irraggiamento solare. Edifici rurali addossati gli uni agli altri con lo scopo di sottrarre meno superficie possibile al lavoro agricolo. Identica la struttura di ogni edificio: la stalla al piano terra, lo spazio aerato al piano superiore dove si ricoverava il fieno. Uniche varianti, da un edificio all?altro, elementi come i ballatoi, le scale esterne, un accenno di portico. Identici anche i materiali, i soli disponibili sul posto, e cioè pietra e legno che la sapienza costruttiva dei montanari ha saputo utilizzare al meglio per realizzare edifici semplici ed essenziali nella loro struttura e perfettamente funzionali nel loro uso. Fasce murate piane corrono dal basso verso l?alto, intercalate al piano superiore dagli spazi vuoti delle ampie aperture, nelle quale sono inseriti travetti orizzontali in legno per contenere il fieno. Un segno di vita Gli unici tocchi di rifinitura sono rappresentati dall?incisione delle iniziali del proprietario oppure di una data sull?architrave dell?ingresso, oppure dai chiavistelli in ferro che sbarrano gli ingressi. Non c?è più fervore di attività agricola e zootecnica a Fenile, ma il segno che qualcosa è rimasto si coglie nei prati circostanti ancora ben tenuti, nelle viti che si arrampicano lungo i muri di alcuni edifici, nei più semplici attrezzi agricoli come falci e rastrelli appoggiati all?esterno, nella legna ben accatastata sotto i portici. Piccoli segnali di attaccamento a questi monti vivacissimi fino a pochi decenni fa. Dove mangiare Polenta e taleggio d’antan Mangiare in Val Varrone, in locali dove polenta e taleggio hanno lo stesso sapore di 50 anni fa. Il luogo ideale è il Rifugio Roccoli Lorla, raggiungibile anche in auto a Introzzo, tel. 0341. 875014. Ma la valle offre anche valide alternative. Eccone alcune: Albergo Ristorante Val Varrone a Vestreno, tel. 0341.804378 Ristorante Capriolo a Introzzo (Subiale), tel. 0341.875017 Ristorante Pizzeria Piccolo Fiore sempre a Introzzo, tel. 034.875142 Albergo Ristorante Monte Legnoncino – Tremenico, tel. 0341.875009 Bar Trattoria Legnone a Tremenico (Avano), tel. 0341.875015 di Angelo Sala


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