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Droga, affondano gli stati generali

La denuncia di Pietro Soggiu, responsabile organizzativo: «Solo un miracolo» può salvare la conferenza nazionale prevista per dicembre a Palermo»

di Redazione

La conferenza nazionale antidroga prevista a Palermo il 5,6 e 7 dicembre, potrebbe saltare. Incrocia le dita il prefetto Pietro Soggiu, consulente del vicepremier Fini, ex commissario straordinario antidroga e neo responsabile organizzativo della Conferenza. «Ci hanno detto di farla entro fine anno. Noi ci proviamo, ma di fatto mancano i tempi tecnici», ammette. L?ordine, perentorio, è arrivato dal ministro Carlo Giovanardi, dell?Udc, che sull?appuntamento siciliano (ospite del compagno di partito Totò Cuffaro) ha puntato davvero tutto. Le quotazioni del governo in tema ?lotta alle dipendenze? sono infatti in picchiata. Doveva essere il jolly nel taschino e invece la costituzione del Dipartimento nazionale antidroga si è rivelata fallimentare. Dopo un anno e mezzo il bilancio è in rosso. Sul tavolo nessun risultato concreto, anzi in base all?ultima relazione presentata al Parlamento aumentano i consumi di cannabinoidi e di cocaina e si abbassa, fino a 11 anni, l?età dei giovani a rischio. Nel frattempo in via Quintino Sella è andato in scena un incredibile tourbillon di dimissioni, nomine, smentite e controsmentite che si è concluso con la consegna della carica di zar antidroga nelle mani del funzionario anziano Raffaele Lombardo, al quale però è stato sottratto l?unico obiettivo ancora raggiungibile: l?organizzazione della conferenza, affidata al prefetto Soggiu. Vita: L?ultima conferenza nazionale si è tenuta a Genova nel 2000. La successiva si sarebbe dovuta svolgere entro il 2003. Perché anche Palermo è in dubbio? Pietro Soggiu: I tempi sono terribilmente stretti. Era quasi tutto pronto per fine settembre a Pescara. Poi Carlesi (ex capo del Dipartimento antidroga, ndr) si è dimesso e il summit è stato rimandato? Vita: Di quale budget dispone? Soggiu: Un milione di euro. Spero sia sufficiente. Avremo oltre mille partecipanti, rappresentanti dei servizi pubblici e privati oltre ai quattro ministeri interessati: Interno, Salute, Giustizia e Università. Vita: Saremo alla vigilia delle politiche del 2006. Non rischia di trasformarsi in una passerella preelettorale? Soggiu: Sarebbe una vergogna. Vita: In quell?occasione il governo presenterà un documento ? Soggiu: Ormai non c?è alcuna possibilità di approvare la legge Fini. Per Palermo abbiamo quindi predisposto un pacchetto ridotto. La priorità è la questione carcere. Non è sopportabile che un ragazzo che si sia riabilitato in comunità, una volta concluso il suo percorso torni dietro le sbarre per scontare una condanna che spesso risale a molti anni prima. Poi c?è il nodo delle diagnosi: il privato deve avere le stesse possibilità del pubblico. Terzo punto: intensificare i rapporti internazionali. Vita: Nella relazione di giugno al Parlamento è stato messo l?accento sulla diffusione di hashish e marijuana… Soggiu: Mi preoccupa di più la cocaina, che negli ultimi tempi si è trasformata in una droga di massa. Rende le persone più aggressive e ha effetti criminogeni. Vita: Su questo fronte però il governo non ha brillato per impegno? Soggiu: I risultati non sono confortanti. Io ormai sono vecchio, nella mia lunga esperienza da esperto di questi temi ho visto molta disperazione, molto dolore e anche tante piccole porcate. Mi auguro che ci sia finalmente davvero la volontà politica di cambiare marcia. Chi è Una nomina con trappola Pietro Soggiu, romano, alla vigilia del suo 70esimo compleanno nello scorso agosto ha assunto l?incarico di organizzatore della Conferenza nazionale di Palermo. Soggiu è uno dei massimi esperti italiani nella lotta alle dipendenze. Nell?ultimo anno e mezzo è stato consulente del ministro Fini con cui ha contribuito ha scrivere la proposta di riforma firmata dal vicepremier. Fino al marzo del 2004, per oltre due anni, è stato invece Commissario straordinario del governo per l?antidroga.


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