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Droga, il Cnca esce dalla Consulta nazionale

Drissime critiche deI Coordinamento nazionale delle comunita' di accoglienza al ministro Giovanardi: “ è scorretto e non trasparente"

di Stefano Arduini

Il Coordinamento nazionale delle comunita’ di accoglienza (Cnca) ha deciso di autosospendersi dalla Consulta nazionale sulle tossicodipendenze e la prossima settimana proporra’ al cartello ‘Non incarcerate il nostro crescere’ di non partecipare alla Conferenza nazionale di Palermo e di prevedere l’organizzazione di una contro-conferenza, alla quale invitare anche tutte le Regioni italiane e gli enti locali. ”E’ trascorsa solo una settimana dall’incontro che il ministro Carlo Giovanardi ha concesso al cartello – affermano – e gia’, nella conferenza stampa di oggi, restituisce uno schiaffo a chi aveva tentato di stendere una mano”. ”Avevamo invitato il Governo – spiegano – a evitare di organizzare la Conferenza nazionale in presenza di qualsiasi proposta legislativa che mettesse tutti di fronte al fatto compiuto. Motivavamo la nostra posizione richiamando l’attenzione sul fatto che tra i compiti che la legge assegna alla Conferenza e’ espressamente citato quello di verificare la coerenza e la congruenza della legislazione esistente e di fornire eventuali suggerimenti correttivi”. ”A fronte della dichiarata intenzione del ministro di presentare una leggina stralcio, su tre contenuti a suo giudizio ‘marginali’ e sui quali non esiste, a suo parere, grande conflittualita’ – continuano – abbiamo obiettato che, al contrario, proprio i temi delle procedure penali e del sistema di pena, delle tabelle che classificano le sostanze e del rapporto pubblico-privato nella gestione dei servizi rappresentavano il cuore dei conflitti che si erano scatenati attorno alla proposta di legge Fini”. ”Obiettavamo, inoltre – aggiungono – che anche questo nuovo testo non era stato oggetto di alcuna valutazione e consultazione delle parti in causa, ne’ era stato portato all’attenzione della Consulta nazionale, cosi’ come avvenuto per il lavoro svolto per oltre un anno al Dipartimento per addivenire alla formulazione contenuta nel testo di legge Fini. Infine facevamo notare come queste tematiche richiedessero un ruolo attivo e determinante delle autonomie locali e soprattutto delle Regioni che ci risultavano essere state completamente escluse dal dibattito”. Cnca critica infine anche il tentativo di Giovanardi ”con un’operazione furbesca e populista, di supportare l’iniziativa parlamentare con la presentazione dei risultati di una indagine che dimostrerebbero come la maggioranza degli italiani sia favorevole a perseguire penalmente anche i consumatori”. ”A voler troppo giocare con le buone intenzioni e la buona fede dei propri interlocutori – concludono – si rischia di pagare un prezzo salato. Giovanardi e il governo pagano il prezzo della incoerenza, della scorrettezza e della non trasparenza”.


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