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Il grillo senza scopo di lucro

Personaggi. L’altra agenda del comico: quella degli incontri pubblici informali

di Sara De Carli

Dicono che i trenta euro del biglietto per assistere allo spettacolo beppegrillo.it siano ben spesi. Ma berci una birra insieme e farci due chiacchiere a tu per tu, perché siete lì in 58 più uno, lui, Beppe Grillo, è anche meglio. È successo a Milano, il 16 settembre scorso, all?Entropia. Locale carinissimo, per carità, e pure in zona bene, MM Sant?Ambrogio, ma non proprio l?ombelico trendy di Milano. Che ci faceva lì Beppe Grillo? È andato – a sorpresa – alla riunione degli Amici di Beppe Grillo di Milano, il primo gruppo nato nel suo nome. Fondato il 10 giugno scorso, oggi conta già 843 membri ed è il capostipite dei 91 gruppi che in soli cinque mesi sono spuntati in mezza Italia (più alcune escursioni in posti come Londra, Brooklyn, Parigi, Mexico City) «per discutere sui temi lanciati da Grillo nel suo blog»: in tutto 6.007 iscritti, più 617 persone in attesa che qualcun altro, nella loro zona, si decida a fare l?organizer e a pagare i 19 dollari al mese che bisogna versare (a MeetUp, non a Grillo) per aprire un gruppo. Ma se andate su http://beppegrillo.meetup.com, è certo che i numeri sono già cresciuti. Dimensione panza Meno male che lui ha i piedi per terra, che è critico e dissacratorio. Perché se così non fosse, sarebbe già vittima di un delirio di onnipotenza. Da numeri. Gruppi nel nome di Grillo ce ne sono nelle grandi città e nei piccoli centri, da Erba (CO) a Marigliano (NA), da Poggibonsi (SI) a Trecase (LE). Fino a ?Dimensione panza?, il secondo gruppo romano, nato il 3 novembre scorso e con un solo iscritto. Ogni gruppo ha uno spazio sul web, un messagge board per gli appuntamenti e gli scambi di idee, e una sezione dedicata ai polls. Volendo si può anche cliccare su ?talk to all?, e dialogare in tempo reale con tutti i 5mila e passa fans di Grillo, che poi si ritrovano fisicamente – chi può – il primo venerdì del mese. La citazione che aleggia, più che i «quattro amici al bar/che volevano cambiare il mondo», è un?altra: «dove due o più sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro»? Anche perché, appena può, Grillo in mezzo a loro c?è davvero. Dopo Milano, Grillo è stato a Nervi con il MeetUp Group di Genova e l?Associazione Amici dei Parchi, dove ha riverniciato panchine e pulito cunette. Poi a Torino, per i 30 anni di Confcooperative Piemonte, a Forlì per la serata di Clan-destino contro l?inceneritore cittadino, e a Roma con l?Officina Arti del Borghetto per la presentazione del libro di Ken Saro-Wiwa, lo scrittore nigeriano ucciso nel 1995. I nomi degli organizzatori sono quasi sempre poco noti, l?incasso nullo: Grillo cioè ci va gratis. Perché? «Ma perché questo è il mio tour del cuore», risponde lui. «C?è il tour del portafoglio, è anche giusto, fare spettacoli è il mio lavoro e come tutti ho diritto anche ad essere pagato; però questo non è lavoro, è fare informazione tra la gente. Ognuno ha un ideale nella vita: io so che posso spostare un po? di attenzione e lo faccio». Che cosa cambia rispetto al tour ufficiale? Che non sono spettacoli, ma dibattiti pubblici. Che non ci si va per ridere, ma per capire. E il fatto che non c?è il biglietto segnala bene la differenza. «Qui non c?è un pubblico, ci sono persone», dice Grillo. «Persone che partecipano in maniera straordinaria e che mi manifestano un grande affetto, perché la gente capisce che io sono lì per loro. Se la fai partecipare la gente diventa bellissima». Viva la gente Vuol dire che è sufficiente che un gruppetto di persone la chiami, magari con un semplicissimo messaggio sul blog, e lei va? «Dipende, se ciò su cui stanno ragionando è interessante, sì. Nei limiti della mia vita personale, è ovvio, non è che posso occuparmi di tutto. Però con il blog siamo in contatto con un sacco di realtà locali, gente che sta facendo delle battaglie importantissime: perché la gente va in una direzione assolutamente scollata rispetto ai ragionamenti dei politici. Il mio unico criterio è questo: far partecipare le persone del posto alle scelte politiche, sociali ed economiche che le riguardano». Acqua, ambiente, boicottaggio, rifiuti, informazione… Il tour del cuore di Grillo è politico a tutti gli effetti. «Io faccio politica da 20 anni, sono i nostri politici che non la fanno più. Credo che il blog e i gruppi su MeetUp siano degli esempi eccezionali di democrazia diretta, di potere dal basso. È una specie di piccola P2 che sto allestendo, sobria e trasparente, di gente che la pensa come me. È il sistema che è straordinario, non io. Io al massimo ho capito presto le potenzialità della rete come strumento di democrazia». Per chi vuole aggiungersi, basta un clic per RSVPeddare. Anche il web vuole le buone maniere: répondez s?il vous plaît. Qui Forli. Così abbiamo convinto Grillo A ssolutamente gratis. è stentorea la presidente dell?associazione Clan-destino di Forlì, Raffaella Pirini: «Beppe Grillo ha partecipato alle nostre iniziative senza alcun compenso, altrimenti non ce lo saremmo certo potuti permettere». L?occasione è stata il 1° novembre al PalaForlì, serata contro l?inceneritore di Durazzanino (distante pochi chilometri) organizzata dal Cla-destino. Sviluppo che vai, ambiente che trovi, questo era il titolo della serata, un?occasione per fare informazione sul rischio inceneritore e su modelli di sviluppo alternativi. Fare informazione alternativa, con ironia e buon senso. Questo hanno in comune Beppe Grillo e il Clan-destino. Questo li ha fatti incontrare e ha prodotto esilaranti occasioni di dialogo e confronto. Il dialogo tra il comico più richiesto d?Italia e il Clan-destino infatti è iniziato diversi anni fa. E più precisamente nel 2002, quando Raffaella Pirini e i suoi collaboratori hanno deciso di organizzare il primo Clan-festino, un incontro pubblico con personaggi famosi e di scienza per informare e sensibilizzare sul problema smaltimento rifiuti. «Sapendo che anche lui si occupava di queste cose, abbiamo contattato la sua agenzia», spiega la Pirini, «abbiamo inviato via fax un po? di informazioni su quel che facciamo e dopo vari contatti telefonici ci siamo accordati su una data». La fiducia è arrivata quasi subito, racconta, anche grazie agli esperti (Gianni Tamino e Maurizio Pallante) che avevamo invitato. Poi, una serata informale a margine di un suo spettacolo in Romagna ha avviato un dialogo che, col tempo, è diventato proficuo e duraturo. Beppe Grillo infatti ha poi partecipato anche al Clan-festino 2003, in piazza Saffi, e ora all?ultima iniziativa al PalaForlì. Ma il dialogo è continuato anche a livello informale: «Ci sentiamo via email e lo aggiorniamo sugli sviluppi sull?inceneritore di Durazzanino; lui, spesso, ci riferisce le esperienze con cui viene in contatto viaggiando per l?Italia e per l?Europa. Un modo per continuare ad informare e dare strumenti per una partecipazione consapevole». di Daniela Verlicchi


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