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Droga. Cosa cambia dopo Palermo. Una scheda

La novità più rilevante è la disponibilità del governo a non inserire le tabelle nella legge stralcio e di modificare la ex Cirielli

di Redazione

Modifiche alla legge ex Cirielli, stralcio delle tabelle che fissano le quantita’ di droga oltre le quali si configura lo spaccio: Gianfranco Fini da Palermo ha annunciato che il governo intende recepire i suggerimenti giunti dalla Conferenza nazionale e modificare la proposta di legge in discussione in Parlamento, che pero’, sottolinea con forza, deve essere approvata entro la fine della legislatura, anche a costo di porre la fiducia. La Conferenza, spiega Fini, ”e’ stata utile” perche’ ”coloro che si sono confrontati a Palermo hanno dato suggerimenti giusti” che infatti sono stati recepiti dal governo. Il riferimento e’, soprattutto, alle critiche rivolte, nei loro interventi, da don Egidio Smacchia della Fict e da Andrea Muccioli di San Patrignano, oltre che dalla gran parte degli operatori, del servizio pubblico come di quello privato, che hanno partecipato alla tre giorni palermitana. ”Avevamo colto anche noi – dice Fini – personalmente ne ero cosciente, che nella ex Cirielli c’e’ una norma che punisce i recidivi e non menziona il fatto che molti recidivi sono ex tossicodipendenti”. Invece ”nello stralcio al ddl, a riprova che non e’ certamente una norma che porta in galera i tossicodipendenti, c’e’ la previsione di uscire dal carcere per seguire percorsi di recupero, e quindi modificheremo la ex Cirielli per uniformarla al testo della legge”. L’ipotesi, si apprende da fonti bene informate, e’ di fare la modifica attraverso un emendamento al ddl sulle tossicodipendenze , che abrogherebbe l’articolo 8 della ex Cirielli che fa riferimento all’art. 94/bis del dpr 309/90 (testo unico sulle tossicodipendenze). Il vicepremier ha quindi confermato che chiedera’ la fiducia sul ddl stralcio ”se sara’ necessario per superare il prevedibile ostruzionismo di una parte dell’opposizione. Non ho dubbi – ha detto – sul fatto che la maggioranza concorda sul testo, quindi l’eventuale ricorso alla fiducia e’ solo per affrontare in modo aperto la discussione, anche alla luce del fatto che non manca molto alla fine della legislatura”. Quanto alle tabelle che fissano la quantita’ di sostanza stupefacente al di sopra della quale si prefigura lo spaccio, Fini annuncia che ”saranno predisposte successivamente”. Piu’ precisamente, come ha reso noto il ministro Carlo Giovanardi che ha la delega alle politiche antidroga – il governo fara’ un decreto ministeriale, successivo all’approvazione del ddl, proprio per stabilire le tabelle. ”E’ giusto – dice dal canto suo Fini – che siano gli esperti, i tossicologi, a stabilire la quantita’ di droga che prefigura lo spaccio e non l’uso personale”. Nel ddl, pero’, avverte, ”rimangono le sanzioni amministrative per chi fa uso personale di droga e ci saranno misure penali nei confronti di chi spaccia” e ”rimarra’ il principio che non esistono droghe buone e cattive, droghe leggere e pesanti, ma saranno elencate tutte le sostanze stupefacenti”. ”A noi – spiega ancora – non interessa in questo momento stabilire la quantita’, interessa stabilire il principio che si volta pagina, e che non accadra’ mai piu’ quello che e’ accaduto sin qui in conseguenza di uno dei piu’ sciagurati referendum che siano mai stati voluti e, ahime’, ratificati dal popolo italiano. Capisco – continua – che gli eredi di quella cultura politica ci dicano ‘fermatevi’, ma credo che operatori, famiglie, cittadini comprendano la ragione per cui abbiamo deciso di andare avanti. E di proseguire nel confronto con tutti, tranne che con chi e’ in malafede”. ”Non vogliamo – ha ribadito – punire col carcere chi fuma uno spinello”, ma ”la droga va combattuta senza se e senza ma”. E sulla necessita’ di ”intervenire con durezza contro i trafficanti di morte, contro gli spacciatori, contro chi vuole rubare il futuro ai nostri giovani” ha insistito anche Giovanardi, che ha parlato di ”successo” della Conferenza nazionale, alla quale, ha reso noto, hanno partecipato 1.180 operatori del pubblico e del privato, rappresentanti di 116 enti privati accreditati e 208 enti pubblici. Il ministro ha anche teso una mano a chi ha deciso di non partecipare in polemica con il governo: ”Chiediamo il concorso di tutti – ha detto il ministro – anche di chi ha organizzato le contromanifestazioni di questi giorni, affinche’ insieme a noi portino avanti questo percorso”. Percorso nel quale il governo intende chiedere la collaborazione proprio di tutti: Fini ha rivolto un appello agli ”opinion leader giovanili”, affinche’ ”facciano sentire la loro voce, facciano capire che drogarsi non e’ un diritto”. ”Tutti coloro, cantanti, sportivi, che possono indurre un giovane a non fumare la sua prima canna, a non farsi la sua prima pasticca, a non inalare la sua prima striscia, a non farsi il suo primo buco, davvero la facciano, perche’ e’ un problema di coscienza”.


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