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Afghanistan, la Cri apre un centro di recupero per tossici

Nel Paese un milione di persone, il 4% della popolazione, ha problemi di droga

di Redazione

Un nuovo Centro Terapeutico Antidroga è stato inaugurato a Kabul. Il ?Nawai Zwand? (Nuovo Inizio) Centro Terapeutico per le Tossicodipendenze è un progetto comune della Croce Rossa Italiana, della Mezzaluna Rossa Afghana e del Senlis Council Afghano. Il Centro sarà dedicato al problema delle tossicodipendenze che costituisce un fattore di rischio sostanziale per la diffusione dell’ HIV/AIDS nel Paese. Un rapporto delle Nazioni Unite (ONU) stima che il numero di tossicodipendenti in Afghanistan ha raggiunto un milione, quasi il 4% della popolazione totale. Questa crescita è in parte dovuta al flusso dei rifugiati che rientrano dai paesi confinanti, quali il Pakistan e l’Iran, dove le tossicodipendenze sono notevolmente cresciute negli ultimi anni. ?La tossicodipendenza è un problema crescente in Afghanistan, spero che il Centro contribuirà ad aiutare il paese ad affrontare questo problema sempre piu’ pressante?, ha sottolineato Norine MacDonald, Presidente e Fondatrice de The Senlis Council. ?Nella Comunità Terapeutica di Roma – ha proseguito Norine MacDonald – Massimo Barra ha dimostrato che è possible combattere un problema difficile come la tossicodipendenza con successo ed e’ questo modello che vogliamo adottare nel Centro Terapeutico di Kabul?. Il Centro contribuirà al lavoro svolto dai centri già operativi nella città e si propone di assistere il Governo Afghano e le Nazioni Unite nel soddisfare la crescente domanda per il trattamento delle tossicodipendenze nel Paese. Un gruppo di medici, di infermiere e di operatori sociali della Mezzaluna Rossa Afghana hanno ricevuto una formazione specifica a Villa Maraini nel dicembre 2006. Un team della CRI si recherà prossimamente a Kabul per aiutare ad avviare il Centro ed adattare la propria filosofia di intervento alla realtà ed ai bisogni locali. ?In trent’anni di esperienza nell’aiutare i tossicodipendenti ho trovato che la comprensione e la compassione per le loro sofferenze sono gli unici strumenti efficaci per aiutarli ad affrontare la dipendenza? ha affermato Barra, ?troppo spesso lo stigma associato con la tossicodipendenza trattiene il tossicodipendente dal chiedere aiuto e dal richiamare l’attenzione di cui ha disperatamente bisogno. A Villa Maraini cerchiamo di capire le persone e cerchiamo di aiutarle ad affrontare le molte difficoltà che incontrano nella loro vita?. Oltre al problema della tossicodipendenza, il problema dell’iniezione di eroina rappresenta una minaccia importante per la diffusione dell’HIV in Afghanistan. ?Molti rifugiati rientrati dai paesi confinanti iniettano eroina e questo crea un grave pericolo di trasmissione dell’HIV/AIDS? ha detto la MacDonald. ?Storicamente, l’Afghanistan non ha una tradizione di uso di eroina, nè di iniezione di droga?. ?Lo scambio di siringhe e’ un veicolo sicuro di trasmissione del virus dell’HIV? ha sottolineato Barra. ?C’è bisogno urgente di interventi terapeutici mirati per le tossicodipendenze in Afghanistan se vogliamo prevenire una pandemia da HIV – ha proseguito il Presidente Nazionale CRI – la Croce Rossa Italiana e la Mezzaluna Rossa hanno la vocazione e la responsabilità umanitaria di prendersi cura delle categorie piu’ vulnerabili; l’Afghanistan e’ un paese molto vulnerabile e necessita di particolare attenzione ?. Negli ultimi due anni, ricercatori del Senlis Council hanno riscontrato livelli crescenti di uso di eroina a Kabul, Herat, Lashkar Gar (Helmand) e Kandahar City (Kandahar). ?Queste zone urbane, dove rientrano i rifugiati in cerca di lavoro, sono le zone a rischio per una prossima epidemia da HIV in Afghanistan?, ha affermato Norine MacDonald. Si può imparare a prevenire la crisi in Afghanistan dalla storia dei paesi confinanti: in Iran vi è stata una crescita esponenziale di tossicodipendenza da droghe iniettabili negli ultimi anni; le infezioni da HIV/AIDS sono aumentate di dieci volte tra il 1999 ed il 2005, la maggior parte di queste nuove infezioni sono registrate tra i tossicodipendenti che assumono droga per via endovenosa. In Uzbekistan, la tossicodipendenza da droga iniettabile e’ aumentata di dieci volte causando un incremento di infezioni da HIV/AIDS pari a duecento volte. ?L’HIV/AIDS è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere in Afghanistan? ha sostenuto Fatima Gailani, Presidente della Mezzaluna Rossa Afghana. ?Se agiamo in fretta, possiamo fermare la crisi dell’HIV/AIDS prima che esploda in Afghanistan – ha proseguito Fatima Gailani – se non agiamo, i risultati saranno catastrofici, dovremo affrontare un’epidemia di dimensioni spaventose. Speriamo che il Centro, oltre ad alleviare le sofferenze dei tossicodipendenti di Kabul, contribuirà ad arrestare immediatamente la minaccia dell’ HIV/AIDS in Afghanistan?. Misure semplici, come la distribuzione di siringhe pulite e la terapia di sostituzione sono mezzi efficaci ed economici con i quali Villa Maraini ha combattuto il problema della droga e il rischio di epidemia di HIV/AIDS. ?La terapia sostitutiva con il metadone si e’ rivelata molto efficace nel contesto della Comunità Terapeutica di Villa Maraini a Roma? ha detto Barra.


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