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Aviaria: aggiornamento dalla Fao e dall’Oms

Secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanita'), nel 2006, 64 persone sono morte a causa del virus, contro le 41 del 2005. Piu' di 220 milioni di uccelli sono morti in conseguenza del virus o

di Redazione

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanita’), nel 2006, 64 persone sono morte a causa del virus, contro le 41 del 2005. Piu’ di 220 milioni di uccelli sono morti in conseguenza del virus o sono stati abbattuti per arrestarne la diffusione. Cio’ conferma che il virus H5N1 continua a propagarsi, principalmente attraverso gli scambi commerciali ed i trasporti. Nonostante il successo degli interventi di contenimento in diversi paesi, il virus si e’ diffuso dall’Estremo Oriente all’Europa, al Vicino Oriente ed all’Africa. Molti esperti veterinari ritengono che in un primo momento esso si propaghi tramite gli uccelli selvatici, e che poi molto spesso, una volta raggiunto un nuovo paese, si diffonda attraverso il commercio ed il trasporto di prodotti avicoli. E’ per questo motivo che la FAO, in stretta collaborazione con l’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE), raccomanda ai paesi di concentrare le azioni di contenimento sulle attivita’ umane, come l’avicoltura, il commercio dei prodotti avicoli ed i mercati di pollame vivo, che non rappresentano solo le attivita’ attraverso cui il virus piu’ probabilmente si propaga, ma sono anche quelle che possono essere ispezionate, tenute sotto controllo e di cui si puo’ migliorare la sicurezza. Se poco si puo’ fare per controllare i movimenti degli uccelli selvatici, e’ ormai un fatto assodato che sia necessario tenere i volatili domestici lontani dagli uccelli selvatici e l’impegno profuso in questa direzione e’, secondo la FAO, molto ampio. La FAO e l’OIE sono al lavoro per rafforzare i servizi veterinari in tutto il mondo, in modo da combattere l’influenza aviaria e numerose malattie animali transfrontaliere che minacciano i mezzi di sussistenza delle popolazioni e perfino le economie nazionali. Per lottare contro la malattia, la FAO ha ricevuto finora 67,6 milioni di dollari ed ha sottoscritto accordi con i donatori per circa 29 milioni di dollari, mentre sono state annunciate donazioni per altri 25 milioni di dollari. La FAO ha erogato circa 32,5 milioni di dollari da quando, alla Conferenza dei Donatori di Pechino del gennaio 2006, i paesi si sono impegnati a destinare 1,9 miliardi di dollari a favore di programmi nazionali, regionali e mondiali volti a combattere l’influenza aviaria ed a scongiurare un’eventuale pandemia umana. Ulteriori sovvenzioni, il cui ammontare dipendera’ dall’evolversi della situazione e dalle dimensioni dei programmi nazionali che la FAO sara’ chiamata a mettere in atto, si renderanno necessarie per l’assistenza diretta che l’Organizzazione fornisce ai paesi colpiti, a quelli a rischio ed a quelli in cui il virus e’ stato riscontrato piu’ recentemente.


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