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Attivismo civico & Terzo settore

Emilia Romagna – Iniziative coordinate per contrastare la violenza alle donne, in tutte le sue forme, che si fonda sulla negazione dell’identità e delle libertà femminili (BUR)

di Redazione

GIUNTA DEL COMUNE DI BOLOGNA Iniziative coordinate per contrastare la violenza alle donne Premessa. Le iniziative di seguito indicate fanno esplicito riferimento al contrasto della violenza alle donne. Ciò non significa sottovalutare la necessità di contrastare la violenza che colpisce le soggettività considerando altri fattori di differenze individuali, quali età, provenienza, orientamento e identità sessuale, cultura, religione, eccetera, ma prendere atto che la violenza alle donne nega una differenza che si caratterizza per essere trasversale rispetto a tutte le altre differenze. Coordinamento cittadino per il contrasto della violenza a donne e minori La consapevolezza dell’importanza di un’azione integrata, sia sul piano della promozione della sicurezza sia sul piano della risposta ai fenomeni di violenza contro donne e minori, è alla base della proposta già in corso di realizzazione. E’ viva l’esigenza di costituire un Coordinamento cittadino cui partecipino istituzioni, associazioni e forze sociali, finalizzato al miglioramento delle azioni di prevenzione e di presa in carico complessiva delle situazioni, superando così la attuale frammentazione degli interventi e creando utili sinergie. Sono già state convocate : Ausl – Questore – Comando Provinciale dei Carabinieri – Ordine dei Medici – Ordine degli Avvocati – Procura della Repubblica ordinaria e per i minorenni – Tribunale per i Minorenni – Università – Autorità scolastica provinciale – Medicina Legale Università, che hanno già tutte aderito al percorso. Sono già state convocate anche le parti sociali e le associazioni delle donne ( anche invitando le associazioni di donne migranti). In tale direzione il Comune di Bologna ha già costituito al proprio interno un “Gruppo di lavoro intersettoriale per il contrasto alla violenza su donne e minori” con la finalità di socializzare obiettivi e risultati integrando i servizi e le azioni che già si rivolgono alle donne della città. Adesione al protocollo del progetto Arianna In sede nazionale il Dipartimento delle Pari Opportunità ha promosso il Progetto Arianna (Attivazione Rete nazIonAle aNtivioleNzA), per sperimentare interventi diversificati, tra i quali l’attivazione di un Call Center (numero 1522), presa in carico delle chiamate e loro trasferimento diretto al servizio deputato sul territorio, promozione di reti locali ed attivazione di servizi e/o potenziamento di quelli esistenti. La città di Bologna, anche in forza del suo già consolidato impegno sul campo da parte di istituzioni e associazioni, è stata inserita tra le 5 città pilota per l’avviamento di tale Progetto unitamente ai comuni di Pescara, Napoli, Venezia, Palermo. L’Amministrazione Comunale intende aderire al progetto indicando come referente operativo la Casa delle donne per non subire violenza, e dunque ha proceduto alla stipula del Protocollo d’Intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Pari Opportunità per la gestione condivisa delle attività previste dal Progetto Arianna. Un Osservatorio Metropolitano sui casi di violenza La conoscenza costituisce il presupposto per impostare azioni efficaci. I vari tipi di violenza (fisica, sessuale, morale, economica, tra sconosciuti o di prossimità, di strada o domestica) devono essere rilevati correttamente nella loro frequenza. Il numero oscuro della violenza perpetrata, quello dei fatti emersi dal silenzio, quello – ancora diverso – dei reati querelati o denunciati e quelli dei reati per i quali è stata accertata la responsabilità penale (e con quale entità della pena) costituiscono oggetto di rilevazione da parte dei vari attori: ricercatori scientifici privati e pubblici, pronto soccorso, polizia giudiziaria, magistratura. Occorre considerare tutti i diversi piani per mettere a fuoco le caratteristiche di autori e soggetti passivi, nonché per analizzare modalità e circostanze dei fatti e le scelte degli operatori intervenuti, secondo le diverse figure coinvolte e i loro specifici ruoli. L’Amministrazione Comunale, in particolare attraverso il settore Programmazione, controlli e statistiche, s’impegna a svolgere il ruolo di collettore e coordinatore della raccolta dati e della loro elaborazione, e di organizzatore di un Osservatorio Metropolitano che porti a confronto e sintesi i diversi tipi di rilevazione. Approfondimento regionale nell’indagine nazionale Istat Inserimento di uno specifico approfondimento relativo alla nostra Regione nella indagine nazionale dell’Istat in corso sulla sicurezza delle donne, a cura della dirigente Linda Laura Sabbadini, che fa seguito a quella condotta alcuni anni fa da Sabbadini e Barbagli. Richiesta di finanziamento alla Regione con il coinvolgimento di tutte/i gli assessore/i delle province e dei comuni capoluogo. Seminari pubblici e corsi di formazione • Il Dipartimento di Scienze della Comunicazione promuove un seminario–dibattito aperto alla cittadinanza, sul tema “Individualismo e solidarietà” in occasione del 25 novembre 2006, Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne • Seminario di studio, organizzato dal Comune assieme all’Università, sulla recente Legge Spagnola contro la violenza di genere. • La tematica della violenza alle donne verrà proposta come argomento di specifica trattazione all’interno della terza annualità del Corso” Operatori Sociali e Forze dell’Ordine: una collaborazione possibile”, finanziato con fondi ministeriali, di imminente programmazione. • Gli operatori sociali che lavorano con le famiglie straniere verranno formati sulle modifiche del diritto di famiglia introdotte recentemente in tutti i paesi del Magreb (Algeria, Tunisia e Marocco). Convenzione con la Casa delle donne per non subire violenza. Con il recente finanziamento di 50 mila e 12 mila euro (in aggiunta agli iniziali 30 mila) la Casa delle Donne torna all’auspicato regime, per servizi e orari di apertura. Si apre ora la fase di predisposizione di una convenzione unitaria tra Comune di Bologna, Provincia e tutti i comuni della provincia, per una durata che sia in grado di assicurare continuità e certezza del servizio, nonché, ovviamente, la sua implementazione. Ampliamento del servizio di consulenza e assistenza legale Si tratta di predisporre facilitazioni per assicurare la difesa legale alle parti lese che la richiedano e la possibilità di una valida costituzione di parte civile, in raccordo con l’Ordine degli avvocati, le associazioni e il Centro per le famiglie del Comune. Potenziamento della sicurezza diurna e notturna nei parchi cittadini Adozione di un insieme di misure (dal potenziamento dell’illuminazione alla sorveglianza) per aumentare la sicurezza sia diurna che notturna nei parchi della città, partendo da una sperimentazione di queste misure nel Parco di Villa Spada. Misure relative alla mobilità  Predisposizione nei parcheggi pubblici (con estensione anche ai parcheggi privati) di aree a utilizzo preferenziale per donne in prossimità delle uscite (parcheggi rosa)  Inserimento della specifica tematica tra i programmi di formazione degli autisti ATC  Fermate di cortesia di taxi e N.C.C.: rilancio di una prassi già diffusa di attenzione  Rilancio della opportunità già praticabile del taxi collettivo  Ulteriore fase di discussione con le organizzazioni dei tassisti e dei conduttori di N.C.C. Misure relative al territorio e ai quartieri In raccordo con gli Uffici competenti in materia di Urbanistica e Ambiente e ai Quartieri, ed assieme alle associazioni di donne sul territorio, si attiverà una procedura partecipata che porti alla mappatura delle zone maggiormente a rischio nei vari quartieri, valutando l’estensione a diverse zone della città di esperienze pilota già adottate in alcune aree (come il progetto “Macho free zone – desideri esperienze strategie contro la violenza alle donne” nei quartieri San Vitale, Savena e San Donato). In questo ambito si curerà anche una sensibilizzazione alle studentesse e studenti su zone a rischio, in collaborazione con l’Università di Bologna. Iniziative nella scuola  Implementazione della formazione sulla cultura delle differenze destinata a operatori scolastici e dei servizi educativi (pubblico e privato).  Progetto “Per un percorso di riflessione sulla violenza contro le donne” rivolto a studenti e studentesse degli istituti superiori di Bologna attraverso un’ampia gamma di modalità di espressione e di comunicazione (cinema foto musica teatro) con insegnanti ed esperti. E’ la prosecuzione della iniziativa già sperimentata in alcune scuole con insegnanti e giornaliste e presentata il 7 marzo al convegno “Libere/liberi dalla violenza” . Iniziative culturali Sensibilizzazione sul tema attraverso iniziative culturali: in particolare organizzazione di un ciclo di dibattiti cittadini e di quartiere che prendano spunto da film e libri, con le partecipazioni di registe/i e scrittrici/scrittori con il coinvolgimento ampio delle istituzioni culturali cittadine: Centro di documentazione, ricerca e iniziativa delle Donne della città di Bologna e Cineteca. Verrà sollecitata la cooperazione del Coordinamento cittadino delle biblioteche. Iniziative da tenersi in occasione del 25 novembre 2006, Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne Iniziative sportive Ripresa dell’esperienza dei corsi di autodifesa rivolti alle donne, da concordare con associazioni sportive e AUSL. Inserimento della programmazione di corsi di autodifesa tra i requisiti preferenziali per partecipare ai bandi delle LFA. Iniziative con le organizzazioni sindacali e il mondo produttivo Le organizzazioni sindacali s’impegnano a programmare confronti e campagne informative sul tema con lavoratori e lavoratrici del territorio anche con il coinvolgimento delle associazioni locali Servizio civile volontario Nell’ambito della progettazione proposta per il Servizio Civile Volontario saranno privilegiate le attività dirette al sostegno delle donne vittime delle varie forme di violenza ed anche quelle di controllo del territorio, coordinate con la Polizia di Stato Rilevazione dati dei procedimenti giudiziari Si procederà al potenziamento degli strumenti a carattere informativo, allo scopo di conoscere e seguire l’andamento del fenomeno: con la collaborazione del Comune, la Procura della Repubblica procederà all’analisi dei fascicoli aperti dall’inizio del 2006 ad oggi ed alla predisposizione e compilazione di un modulo di rilevazione privo di riferimenti personali ma con le informazioni utili a fini conoscitivi e statistici. Questo modulo verrà poi utilizzato nel futuro, all’apertura di ogni nuovo fascicolo, e consentirà una migliore conoscenza del fenomeno e della sua evoluzione nel tempo. Scambio di informazioni e ottimizzazione dei flussi informativi Verranno studiati e messi a punto protocolli di scambio di informazione che consentano di abbreviare i tempi di comunicazione fra i vari enti coinvolti, mettendo a disposizione della magistratura e delle forze di polizia tutti gli elementi sanitari ed informativi utili all’espletamento delle indagini e all’individuazione dei colpevoli. Unificazione dei protocolli d’accoglienza nei Pronto Soccorso Si procederà al potenziamento e all’unificazione dei protocolli di accoglienza (in parte già messi a punto ed operativi, ma non uniformati sul territorio cittadino e provinciale) nei diversi Pronto Soccorso delle donne che vi si recano a causa di una violenza subita. Punto unico d’accesso al Pronto Soccorso (presso l’Ospedale Maggiore) In seguito si procederà alla messa a punto di un luogo unico di pronto soccorso, presso l’Ospedale Maggiore, in cui accogliere le vittime di violenza sessuale, assicurando loro, nel rispetto della riservatezza e con attenzione al particolare momento vissuto, tutte le cure necessarie, compresa l’assistenza psicologica. Nel punto unico si potrà provvedere al prelievo dei campioni biologici per le indagini e potrà essere effettuato l’incontro con il magistrato incaricato dell’indagine. Protocollo per la comunicazione Verrà proposto un confronto con l’Ordine e le Associazioni dei giornalisti, per presentare una proposta e mettere a punto in modo condiviso nuove modalità di comunicazione, in particolare a mezzo stampa e TV, sui casi di violenza. Manutenzione e segnalazione delle telecamere Installazione della segnaletica che informa che si sta per accedere o che ci si trova in una zona videosorvegliata e dell’eventuale registrazione. Coordinamento per l’intervento nelle situazioni critiche Coordinamento tra Assistenti Civici e Polizia Municipale per la segnalazione e l’intervento in situazioni critiche. Tale coordinamento prevede la possibilità per i volontari in attività sul territorio (al momento 210 impegnati soprattutto nei parchi/giardini pubblici e all’entrata/uscita delle scuole) di trasmettere le segnalazioni significative ai Vigili di Quartiere se si tratta di situazioni da monitorare con attenzione e continuità, alla Centrale Radio se si tratta di situazioni che richiedono un intervento immediato. Al fine di garantire le comunicazioni saranno individuati accessi privilegiati anche telefonici per gli Assistenti Civici. Coordinamento tra operatori del Settore Sicurezza e Polizia Municipale per la segnalazione e l’intervento in situazioni critiche. Tale attività prevede il coordinamento tra il personale del Settore Sicurezza già presente sul territorio con funzione di monitoraggio delle aree critiche; come per gli Assistenti Civici le segnalazioni saranno trasmesse al Quartiere o alla Centrale Radio in relazione alla necessità d’intervento immediato o meno. Per la comunicazioni si può ipotizzare la dotazione a detto personale di radio portatili per garantire, oltre alla maggior sicurezza degli operatori, un contatto immediato. Sperimentazione di un modello di accoglienza di genere Nell’ambito della ridefinizione del sistema dei servizi volto a contrastare l’esclusione sociale, i Servizi Sociali per Adulti si integreranno con la rete dei servizi rivolti alle donne gestiti dal Servizio Minori e Famiglie, dal Servizio Immigrati e dal Settore Politiche per la Sicurezza). Una particolare attenzione sarà rivolta alla sperimentazione di un modello di accoglienza di genere, rivolto alle donne, capace di affrontare e valorizzare le specificità delle problematiche femminili. È stato rilevato come, attraverso una accoglienza più mirata e il potenziamento di un consolidato lavoro di rete, una struttura comunale dedicata alle donne, la convenzione con un’associazione e un gruppo appartamento comunale, il Servizio Adulti sia in grado di accogliere contemporaneamente 50 donne in condizioni di disagio differenziandone i percorsi individuali di integrazione dalla fase dell’accoglienza di primo e secondo livello, a quella della formazione e transizione al lavoro, a quella del sostegno relazionale ed economico finalizzata alla autonomia e al reinserimento. Nei luoghi dedicati sarà infatti possibile attivare e sperimentare nuove modalità di approccio e sostegno che rispondano maggiormente agli specifici bisogni delle donne. In tema di prostituzione e traffico di esseri umani sono già da tempo in atto iniziative volte ad aiutare in particolare le donne che esercitano la prostituzione. Gli interventi riguardano sia la riduzione del danno attraverso informazioni e accompagnamento ai servizi sanitari e sociali sia il sostegno alla uscita, nell’ambito dei progetti di protezione sociale ministeriali. Tra le misure volte a contrastare in particolare lo sfruttamento della prostituzione minorile, si colloca l’apertura di una struttura di prima accoglienza destinata a giovani ragazze, che opera in concerto con l’Unità di strada ed il Servizio emergenza minori. Comunicazione sul sito del Comune a questo insieme di iniziative Impegno a dare visibilità a tutte le iniziative attuate in città sul tema, anche attraverso la pagina di Iperbole delle Politiche delle differenze. Riveduto il 15.09.2006


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