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Caro privato sociale, quà la mano

SOS cocaina: Appello di Alfio Lucchini (Federserd). Il servizio pubblico chiede aiuto al non profit.

di Chiara Sirna

Come affrontare l?ondata di consumi di polvere bianca che sta coinvolgendo un?intera nazione, Parlamento compreso almeno a dar retta alla discussa indagine delle Iene? La chiave di volta in funzione anti cocaina sarà l?alleanza fra pubblico e privato. È questo, secondo Alfio Lucchini, presidente di Federserd, l?ente di rappresentanza degli operatori dei servizi pubblici sulle dipendenze, l?unico scudo in grado di opporsi a una forma di utilizzo sistematico che ormai riguarda fra i 700mila e il milione e300mila consumatori, in base alle recenti stime degli esperti. «Dobbiamo cambiare metodologie di lavoro», attacca Lucchini, intervenuto alla presentazione di un centro ad hoc per l?assistenza dei cocainomani inaugurato dall?associazione Saman a Genova. «La collaborazione tra pubblico e privato non profit è cruciale nello sviluppo di modelli d?intervento più flessibili, meno residenziali, improntati sulla cura ambulatoriale». Trentamila sono i cocainomani in cura nelle reti dei Sert oggi, 70mila invece i poliabusatori e una cinquantina i progetti di collaborazione tra pubblico e privato partiti a livello nazionale: qualcosa insomma sta iniziando a muoversi, «ma è ancora insufficiente». Non mancano dunque esperienze di eccellenza da cui prendere esempio. Come la Comunità di Cavaione (a Cavaione di Trucazzano, nel milanese) che in cinque anni ha preso in cura 100 giovani cocainomani o il progetto, sempre su modello ambulatoriale, Nicodemo, messo a punto dalla Asl di Brescia in collaborazione con Sert e associazioni del privato sociale «che in due anni di attività ha assistito centinaia di cocainomani, con una efficace flessibilità di orari anche serali». E altre partiranno a breve. A Lacchiarella, sempre in provincia di Milano, da gennaio aprirà i battenti una clinica con 15 posti letto per polidipendenti. «È un progetto molto innovativo», conclude Lucchini, «oltre alla parte residenziale avrà quella ambulatoriale e un centro studi nazionale sulle dipendenze». A gestirla dovrebbero essere proprio Saman e le cooperative Bessimo e Lotta contro l?emarginazione, il coordinamento invece sarà affidato al pubblico, che ha finanziato il progetto. «Siamo sulla strada giusta, ma per proseguire il cammino bisogna rifinanziare il settore, a cominciare dalla dimenticata legge Lumia. È ora che il nuovo governo passi dalla teoria alla pratica». Per informazioni sulle attività dei Sert italiani: www.federserd.org


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