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CCS: conferenza stampa oggi a Genova

"Esistiamo ancora e vogliamo andare avanti", ci spiega il presidente facente funzioni, Giancarlo Piano

di Redazione

“Una conferenza stampa per aggiornare i nostri sostenitori sulla difficile situazione che stiamo vivendo. E per dire a tutti che esistiamo ancora, che vogliamo continuare a sostenere i 23mila bambini aiutati fino ad oggi, se i sostenitori ce ne daranno la possibilità”. Giancarlo Piano, vicepresidente del CCS e ora presidente facente funzioni, ha vissuto giorni difficilissimi. Ha messo tutto il suo impegno, insieme ai collaboratori e ai dipendenti “superstiti” dell’organizzazione, per prendere le distanze dall’arresto dei vertici che il 15 novembre scorso ha scosso tutto il mondo della cooperazione a distanza. Attualmente la situazione dei tre arrestati è la seguente: solo Curzi, il tesoriere, ha ottenuto gli arresti domiciliari. Restano in carcere l’ex presidente Oppedisano (per il quale comunque è stata avanzata la richiesta dei domiciliari) e l’ex direttore generale Castellini (che continua a negare ogni coinvolgimento nella vicenda di “distrazione” di fondi destinati alla cooperazione). “Come CCS vogliamo uscire da questa situazione al più presto possibile”, dice Piano. “Abbiamo convocato un’assemblea straordinaria dei soci per il 5 dicembre, per darci un nuovo direttivo e riprendere la gestione ordinaria del nostro lavoro. Questa vicenda, che ci ha profondamente scioccati, ha messo in pericolo la sopravvivenza dell’ente, anche perché la stampa ci ha massacrati. Attualmente è difficile stabilire quanti sostenitori abbiano deciso di sospendere il sostegno: di certo, almeno un centinaio ha già dato una disdetta ufficiale, ma altri sono rimasti in stand by, in attesa di vedere cosa succederà. A loro e a tutti vogliamo dire: noi andremo avanti”. Lo stesso Pubblico Ministero che conduce l’indagine, Francesco Pinto, nei giorni scorsi ha infatti dato piena fiducia al vicepresidente Piano e al consigliere Giorgio Zagami, ribadendo, anche con dichiarazioni pubbliche, l’assoluta benemerenza dell’Associazione e la sua estraneità ai fatti. Sulla base di questa fiducia, i conti correnti del CCS sono stati immediatamente sbloccati per permettere il regolare afflusso delle donazioni. Ma dal momento che la perdita economica e d’immagine, a causa di questa vicenda, è stata notevole, “il CCS Italia si è costituito parte offesa nel procedimento, con tutela dell’Avvocato Cesare Manzitti, in Genova, ed è intenzionato costituirsi parte civile in un eventuale processo che dovesse seguire l’indagine”, dice Piano. “Se verranno confermate le accuse riguardanti la distorsione di parte dei fondi destinati al Mozambico, l’Associazione s’impegna fin d’ora a richiedere di rientrare in possesso di tutte le somme sottratte, in modo che non un solo euro destinato ai minori assititi vada perduto, e a procedere nei confronti dei responsabili per il risarcimento dei danni subiti”.


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