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Servizio civile: il discorso di Napolitano

Ecco che cosa ha detto il presidente della Repubblica ai partecipanti alla Giornata nazionale del Servizio civile a Roma

di Redazione

Vi ringrazio della vostra accoglienza e vi dico che sono molto contento di essere qui, per un motivo molto semplice: perché voi ci date, a tutti noi che operiamo nelle istituzioni, a cominciare da me, una carica forte, una grande carica di fiducia. Il Paese vivo, l’Italia più aperta al futuro e più fresca di energie siete voi, la vostra generazione, il vostro impegno nel servizio civile e nella società. Grazie, dunque, per questo. Grazie per la fiducia che ci date nella possibilità di rafforzare le nostre istituzioni, di rafforzare il tessuto della nostra democrazia, al di là delle distinzioni e delle contrapposizioni di parte. Come già il Ministro Ferrero ha ricordato, il servizio civile si inserisce in una lunga storia che parte dalla promulgazione, proprio il 15 dicembre di trentaquattro anni fa, dalla prima legge in materia di “obiezione di coscienza”. Il servizio civile dunque non è nato da zero ma come evoluzione di una esperienza che dal 1972 ha interessato centinaia di migliaia di giovani obiettori e migliaia di enti convenzionati. Nel 1997, in altra responsabilità, fui tra i firmatari di uno dei disegni di legge che portarono all’istituzione del servizio civile nazionale e sono ancora oggi convinto che il servizio civile costituisce una concreta manifestazione della generosità e dell’interesse dei giovani per un impegno – come era scritto nella relazione al disegno di legge del 1997 – diretto a “partecipare al sentimento comune di servire la Patria”. Dopo l’approvazione, nel 2001, di quella legge istitutiva e con il successivo venir meno del servizio militare obbligatorio, il servizio civile ha cambiato natura e acquisito un nuovo valore: esso infatti va inteso come esercizio attivo della cittadinanza, che si traduce nel servire volontariamente la Patria favorendo la coesione sociale, dimostrando solidarietà ai più svantaggiati, difendendo il patrimonio comune, sia esso ambientale, paesaggistico o monumentale, con azioni volte a favorire un senso di responsabile proprietà collettiva, di rispetto, di conservazione verso i beni della comunità. Vedete io vengo da un’altra epoca, feci a suo tempo il servizio militare obbligatorio e non ne conservo un brutto ricordo, ma francamente vi invidio per la nuova bellissima strada che si è aperta e che voi state percorrendo. Il messaggio educativo che il servizio civile nazionale rivolge ai giovani è stato raccolto: il numero dei volontari in servizio civile non ha mai cessato di crescere da quando è stata approvata la legge istitutiva del servizio civile volontario. Il suo sviluppo è stato straordinario, dai 181 giovani impegnati nel 2001 si è passati agli oltre 50.000 del 2006. Nei primi sei anni di applicazione della nuova legge, sono stati oltre 150.000 i volontari che hanno deciso di impegnarsi per un periodo della propria vita, della propria formazione, al servizio degli altri e del bene comune, con un numero ogni anno crescente di progetti e di adesioni. Questa crescita quantitativa può dar luogo a problemi per il finanziamento futuro. Noto tuttavia con favore che per il 2007, nonostante le ben note difficoltà di bilancio, il Governo ha destinato al servizio civile nazionale 50 milioni di euro in più dello scorso anno, come segno di apprezzamento e di sostegno per un settore ed una attività di grande rilievo sociale. Colgo con grande piacere, favore ed entusiasmo l’annuncio di un progetto speciale per Napoli. La mia città, una città che cerco di seguire nel suo travaglio, nelle sue difficoltà, nelle sue speranze. Un progetto speciale per Napoli che il Governo, unitamente a Regione, Provincia, Comune, agli enti e alle associazioni locali che si occupano di servizio civile stanno avviando per favorire quei valori di solidarietà e legalità tanto necessari al processo di ricostruzione del tessuto sociale. Auspico infine che possano essere attuate tutte le misure necessarie a valorizzare il servizio civile nella sua specificità come importante strumento di educazione civica dei ragazzi e delle ragazze del nostro Paese, per la costruzione di una più matura coscienza civile delle giovani generazioni, per la diffusione di una cultura vissuta e sperimentata di partecipazione alla vita delle comunità in Italia e all’estero. Cari giovani, dunque, andate avanti in questa splendida esperienza, metteteci tutta la vostra passione e preparatevi così a passare, nel modo migliore, il testimone ai giovani ancora più numerosi che verranno dopo di voi.


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