Massimo, allarghiamolo ma non cancelliamolo

Sul G8 sono parzialmente d?accordo con il ministro degli Affari esteri, Massimo D?Alema. È evidente che al mutare delle situazioni storiche sia necessario aggiornare la rete multilaterale istituzionale del mondo. Inoltre il G8 fa parte di quelle alleanze informali che nascono attorno a precise funzioni che, ovviamente, possono anche esaurirsi nel tempo. Per il G8 la minaccia maggiore deriva dalla presenza della Russia, che non è un?economia industrializzata, né una democrazia consolidata come gli altri G7. Il G8, quindi, ha una membership eterogenea ma credo sia ancora utile un coordinamento su alcuni aspetti dell?economia tra le più importanti democrazie industriali del mondo. Certo, l?aggiornamento post guerra fredda, che ha visto il G7 diventare G8, ciò il tentativo di costruire un governo politico del mondo, una struttura informale di coordinamento politico, è in crisi. Sia per la presenza della Russia, sia per l?assenza di Paesi che, nelle loro regioni, stanno diventando sempre più importanti. Mi riferisco a Brasile, India e Cina cui, probabilmente, si potrebbero aggiungere il Sudafrica, la Nigeria e l?Indonesia. Su questo c?è la necessità di trovare nuovi organismi che si occupino delle vicende politiche. Ed è importante farlo ora, finché questi Paesi sono in ascesa, cooptandoli all?interno delle regole multilaterali prima che diventino potenti e che, a quel punto, si sentano estranei a un sistema di regole alla formazione delle quali non hanno partecipato. È quindi questo il momento in cui l?Occidente deve essere lungimirante e cooptare queste nuove potenze emergenti.

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