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Adozioni ai gay: l’Inghilterra esplode

Polemi alla vigilia dell'Equality Act. Le agenzie di adozione hanno chiesto di essere esentate dalla legge. The Economist risponde: rinuncino anche ai soldi

di Sara De Carli

Continua la polemica in Gran Bretagna sull’esclusione delle agenzie di adozioni cattoliche dal rispetto della nuova legge, l’Equality Act, che entrerà in vigore in aprile. Domani pomeriggio sulla BBC, ci sarà una trasmissione ad hoc, dal titolo “Perché la Chiesa dovrebbe trasgredire alla legge sui gay?”.

La legge in questione, che doveva entrare in vigore già ad ottobre, vieta qualsiasi discriminazione nei confronti degli omosessuali, e prevede quindi anche l’apertura delle adozioni anche alle coppie gay.
Le agenzie cattoliche e anglicane hanno chiesto di poter fare “obiezione di coscienza”, dirottando verso altre agenzie le coppie omosessuali che si presentano alle loro porte. E la polemica è esplosa. Le agenzie dichiaratamente cattoliche coprono circa il 4% delle adozioni, che vuol dire circa 200 adozioni l’anno. Tuttavia sono loro che corpono la maggior parte delle adozioni di bambini cossiddetti difficili.

Anche The Economist mette la questione in bella vista, regalandogli mezza pagina in attualità. Questo il suo commento: “le Chiese, come le società, cambiano. Il problema è che questa legge è nuova”. Ma la domanda è: bene, ma lo Stato deve o non deve forzare il cambiamento? The Economist risponde così: “Certo, la legge deve essere rinforzata. Non ci sono ragioni perché le agenzie di adozione cattolica siano considerate un’eccezione”. Tradotto in soldoni vuol dire: le agenzie di adozioni cattoliche spendono 20mila pound per selezionare e formare la famiglia per un minore. Cifra che poi viene loro rifusa dallo Stato nel momento in cui l’adozione va a buon fine. Se non vogliono stare alle regole del pubblico, rinuncino ai soldi. A quelli e ai sussidi che provengono loro dalle tasse. E la questione sarebbe chiusa. Esattamente come i club privati in cui non possono entrare le donne. Libertà e non discrimazione per The Economist si conciliano così.


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