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Davos: come cambia l’equazione del potere

Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum di Davos, spiega il significato del titolo che il vertice in corso in Svizzera si è dato quest'anno: "Come cambia l'equazione

di Redazione

In un intervento pubblicato ieri da la Repubblica, Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum di Davos, spiega il significato del titolo che il vertice in corso in Svizzera si è dato quest’anno: “Come cambia l’equazione del potere”. “Il potere si sta spostando dal centro alla periferia; il comando centrale e le strutture di controllo si stanno sgretolando e vengono soppiantate da reti orizzontali di comunità sociali e da piattaforme collaborative. Un´integrazione e una interconnessione senza precedenti hanno dato vita a un vero territorio globale. Ma qui sta il paradosso fondamentale. Il potere si allarga sempre di più ma, al tempo stesso, diventa anche sempre più difficile imbrigliarlo. Abbiamo un mondo globale de facto ma le nostre istituzioni e i nostri sistemi di governance globale si stanno disintegrando”. Schawab prosegue mettendo in evidenza il fatto che di fronte ad un mondo che lui chiama uniforme, “le nostre istituzioni globali e le nostre strutture di governance non sono andate al passo coi tempi; sono state costruite sul concetto degli stati-nazione, prevalentemente ideate per difendere gli interessi nazionali, ma senza favorire un senso di amministrazione fiduciaria globale”. Una rappresentanza definita più che mai necessaria per “affrontare così tante sfide globali”, ma che invece tarda a definirsi. E continua poi elencando in ordine di importanza quali sono i problemi e le sfide globali che ogni settore della società si trova e si troverà di fronte: l’approccio insostenibile nei confronti della biosfera, il divario dei redditi tra e all’interno delle nazioni, la necessità di salvaguardare l’ambiente, il sistema sociale, sanitario e pedagogico adesso e riguardo alle generazioni future.


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